Ci fu un tempo in cui i nostri zii, i nostri nonni, i nostri padri, i nostri fratelli si trovarono costretti a lasciare le terre poverissime dove erano nati e cresciuti, dove avevano imparato a vivere, a lavorare e ad amare, per raggiungere lande sconosciute lontane da casa. In questi luoghi, situati nel centro Italia e ricoperti da selve e da paludi - le «paludi pontine» - si moriva di malaria. Tra la fine degli anni Venti e la fine degli anni Trenta (il periodo della bonifica integrale fascista) furono tantissimi i veneti, ma anche i ferraresi e i friulani, ad affrontare quel viaggio, lungo e pieno di insidie, con la speranza di migliorare le proprie condizioni di vita. La loro fu una vera e propria epopea spesso dimenticata; un pezzo di storia essenziale del nostro Paese che questo volume intende ricostruire poiché, come scriveva Marco Tullio Cicerone, «La memoria è tesoro e custode di tutte le cose».)
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