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Marcella Emiliani unisce il lavoro accademico a un'intensa attività come pubblicista e divulgatrice sui giornali e in televisione e radio. Questo suo ultimo lavoro colma un vuoto notevole e propone un atlante storico ragionato sul conflitto tra israeliani e arabi. Le cinquantanove mappe raccontano infatti il conflitto non tanto con le parole, ma con le immagini. Comprendere la guerra osservando i motivi della contesa sui confini ci aiuta a capire meglio il conflitto stesso. I dati geografici sono essenziali e, specie quando si parla di Medioriente, dovrebbero sempre corredare le analisi e le ricerche storiche. Nell'atlante troviamo così una prima mappa che illustra la situazione della Palestina (provincia della Siria) durante gli anni dell'impero ottomano e poi una serie di carte che analizzano le offensive dei sei conflitti tra Israele e arabi (si affronta anche la seconda guerra di Israele in Libano), la situazione delle falde acquifere, la barriera in cemento che divide la Cisgiordania, i vari piani di spartizione, le proposte di Clinton e Barak a Camp David, il piano Sharon di ritiro da Gaza, gli spostamenti dei profughi palestinesi nel 1948, gli insediamenti israeliani in Cisgiordania e la corona di nuovi quartieri ebraici attorno a Gerusalemme est (la parte di città rivendicata dai palestinesi). E altro ancora. L'unico atlante sulla questione di pari livello a questo che ci è capitato di analizzare è quello curato da una seria organizzazione non governativa palestinese che si chiama Passia e agisce a Gerusalemme est. Le mappe dell'atlante palestinese sono curate dal geografo olandese Jan De Jong che lavora per l'Anp. Queste sono invece curate dall'italiano Mario Breda. Paolo Di Motoli
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