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Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2006
Anno edizione: 2008
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Si tratta di un romanzo breve ma intenso come raramente mi è capitato di leggere. E' nell'elenco piccolissimo dei libri che rileggerò magari già il prossimo anno.E' denso di emozioni, tanto da sembrare che Beniamino, il protagonista, non possa neppure aver vissuto veramente.Quando però ho visto la sua foto ed ho avuto la certezza della sua esistenza ho provato intense emozioni, quelle che ti fanno scendere qualche lacrima durante la lettura. Un personaggio duro soltanto in apparenza.
Quello che adoro di Carlotto è che spiega meglio di chiunque che distinguere Bene e Male e Buoni e Cattivi, non è mai così semplice come ci vogliono far credere.
I capitoli si aprono al ritmo delle canzoni di Ricky Gianco, nelle cui parole si ritrova la terra dell’anima percorsa di volta in volta dal protagonista : la frontiera, il mare, l’attimo presente. Beniamino Rossini, uomo di carta e uomo in carne ed ossa, è infatti un contrabbandiere alla vecchia maniera - di quelli che giocavano a guardia e ladri con la finanza e non tradivano gli amici -, che attraversa varie dimensioni, o luoghi, reali e non, per approdare infine al vero sé stesso. È un fuorilegge che svela la sua vita all’amico Massimo (Carlotto), prima di arrendersi alla malattia che lo vincerà il 7 maggio 2006, alternando ricordi lontani e riflessioni attuali, giovanile spavalderia e conquistata dignità, vecchi omicidi e volontà di riscatto. Carlotto trascrive e riscrive, creando una storia appassionante, di fatti e di personaggi veri, attraverso uno stile limpido e asciutto.
Recensioni
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La terra della mia anima racconta la vita, quella vera, di un personaggio già noto ai lettori di Massimo Carlotto: Beniamino Rossini. Dopo essere stato compagno di avventure dell'Alligatore in cinque romanzi, il vecchio Rossini ha deciso, quando ha saputo di essere gravemente malato, di raccontare la sua "malavita" e di farlo nella forma di un romanzo di avventure scritto dal suo amico Massimo.
«Beniamino era arrivato dando per scontato che avrei scritto un libro sulla sua vita – scrive Carlotto nel prologo – e non avevo avuto il coraggio di spiegargli che la scrittura è una faccenda complessa. Ero turbato dall'idea che quel suo desiderio di raccontare fosse dovuto alla malattia… Fui però subito affascinato dalla bellezza delle sue storie, e i miei dubbi si dissolsero immediatamente quando mi resi conto che il vero Beniamino Rossini, il carissimo amico che avevo trasformato in uno dei protagonisti della serie dell'Alligatore, somigliava davvero a quello di carta...».
Ecco come è nato questo libro, che racconta una vita "vera", ma non meno affascinante di quella di un personaggio da romanzo. La storia di Beniamino parte dall'immediato dopoguerra e arriva quasi ai giorni nostri, spazia dalla Milano liberata dai partigiani raggiungendo il confine con la Svizzera, e poi dal Libano a Malta, da Venezia alla Croazia della recente guerra civile. Le sue sono storie di contrabbando e storie di rapine. Storie di donne e uomini. Per Rossini la "terra della mia anima" è la frontiera, luogo di avventure per eccellenza, ma anche di amicizie amori, tradimenti, passioni politiche.
Ancora una volta Carlotto ci regala un romanzo duro perché la vita del criminale non è "rose e fiori", divertente perché Rossini era un uomo pieno di estro e coraggio, commovente perché di amicizie così non ce ne sono molte, appassionante perché racconta un'altra faccia del dopoguerra italiano.
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