Il volume raccoglie una serie di contributi che, ricorrendo al comune tema dello spazio, indagano molteplici e variegati aspetti della cultura indiana. Lo spazio, quale risultato dell'attività mentale volta a ordinare, rappresentare, interpretare e orientare la realtà sensibile e metafisica, si dimostra uno strumento euristico straordinariamente duttile per esplorare la disarmante ricchezza della civiltà indiana. Lo spazio è, infatti, investito da valenze qualitative che lo rendono diversamente significante agli individui ed è proprio questa sua capacità di tradurre i presupposti sociali e ideologici che governano l'esistenza materiale e simbolica nelle diverse società a determinare l'attenzione e l'interesse antropologici nei suoi confronti. Oltre a essere la cornice entro cui gli individui organizzano, ordinano e rendono significante la propria quotidianità, nello spazio si trovano rappresentate le relazioni sociali, le coordinate morali, i rapporti fra generi, le idee relative all'ambito religioso e sovrannaturale e gli orientamenti estetici. Lo spazio conserva le tracce mnestiche, rappresenta i rapporti di potere, le gerarchie sociali, le genealogie dei popoli, traduce i flussi migratori, mette in scena le ideologie politiche e le relazioni con la realtà metafisica e trascendente. Diversamente connotato e codificato nelle differenti culture, esso non si limita a dar forma e a tradurre plasticamente i presupposti sociali e ideologici, ma se ne fa garante forgiando, indirizzando ed esercitando una funzione, per così dire, predittiva nei confronti dell'agire umano. Tale complesso sistema di reciproche influenze tra la sfera umana e quella spaziale, applicato all'area culturale indiana, costituisce il contenuto dei saggi di cui si compone il presente volume, che, oltre a offrire una prospettiva multidisciplinare all'analisi dello spazio, introduce nuove e inedite prospettive allo studio e all'analisi della civiltà indiana antica e contemporanea.
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