Forse in molti credono che il bouldering sia una delle discipline verticali più giovani… Eppure, l'arrampicata sui massi vede gli albori in tempi che ormai sembrano persi in un lontano passato. Ben prima dell'avvento dell'arrampicata sportiva in falesia, questa disciplina era già praticata da decenni da alpinisti e climber, in forme più o meno consapevoli. Risalgono addirittura alla fine dell'800 nel Regno Unito le gesta boulderistiche di Oscar Eckenstein, mentre in contemporanea gli alpinisti parigini iniziarono a esplorare i massi nell'onirica Foresta di Fontainebleau. Qui, il bouldering trovò la sua culla più storica, affascinando generazioni di "bleausard" che in Pierre Allain in particolare trovarono un grande maestro, in uno sviluppo storico che è poi continuato fino ai nostri giorni. Fu però negli anni '50 e '60 negli Stati Uniti che la figura solitaria di John Gill si erse a padre del bouldering nella sua forma più consapevole, dando il via ad un processo che porterà questa disciplina a svilupparsi gradualmente in tutto il mondo. Dal Colorado, alla Yosemite Valley, all'emblematico esempio nostrano dei Sassisti della Val di Mello, giungiamo infine agli anni '90, con Fred Nicole, Ben Moon, Jerry Moffatt, Klem Loskot, Bernd Zangerl e diversi altri, i nuovi profeti che hanno fatto esplodere definitivamente il fenomeno arrampicatorio e sociale del bouldering nel nuovo millennio. Da allora, passo dopo passo, boulder dopo boulder, sono poi stati molti altri i personaggi ispirati che hanno portato fino ai giorni nostri… tra sport, poesia e nuove visioni. Un viaggio che è descritto nel dettaglio in questo libro, per conoscere le vicende, e soprattutto i protagonisti, che nel tempo hanno avuto un ruolo di primo piano nello sviluppare questa avvincente "arte" arrampicatoria.
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