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Ricercare unitariamente nella realtà (complessa e dinamica), per coerenza nelle diverse scelte di azione. Nuovi paradigmi e nuovi modelli per i cambiamenti. La visione va orientata e sintetizzata in un senso non tanto soluzione. Eccoci alla conversione come trasformazione del pensiero. Troviamo Florenskij e Zizioulas nel “cono rovesciato” polarità tra analisi e sintesi, rapporto filosofia/scienze positive, distinguendo tra ’osservazioni e costruzione di modelli. Gnoseologicamente assimiliamo lo scibile,trasformandolo in noi stessi. Ogni scelta implica comprendere il rapporto uomo/mondo,responsabiliità individuale/destino del creato.Le contraddizioni e le antinomie sono la cifra del mondo creato e chiave di comprensione: non nodi da sciogliere. La fede vince perché “le antinomie si riducono essenzialmente al dilemma finito o infinito” nel telos, realizzando il Pleroma come momento di soluzione. Ai nostri occhi ciò che è personale è particolare, si guardi al Cosmo verso il punto dove tutti i raggi si riuniscono cogliendo il Tutto intero. Immergersi in Dio rimanda a un futuro (che redime) e un oggi e allo stesso tempo in profondità,movimento convergente che fa raggiungere la meta. La relazione con lo Spirito Stanto realizza un'esperienza di confine, eccedenza che trasforma l’esperienza dopo averla illuminata.La Croce è la via per raggiungere la Vita,a cominciare dalla Croce del pensiero. Affrontare il mistero del male oggi vuol dire accettarne la contraddittorietà poichè negazione della verità,in quanto divisione. Vuol dire entrare nella antinomia, tra la misericordia di Dio e la possibilità di dannazione che si può sciogliere solo in una prospettiva escatologica anticipata nel sacramento perché la verità ha natura relazionale. La strada è costruita dalla successione delle scelte, percezione della interconnessione e unicità di tutti i cammini (tessuti insieme) nella visione cristiana della vita. Prospettiva divina e prospettiva umana sono un intreccio misterioso.
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