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Originale, un viaggio in cui lasciarsi trascinare, mi è piaciuto molto!
Memorabile no, originalissimo neanche, sicuramente godibile.
Stranissimo!!!!.....incuriosito dal titolo piuttosto inusuale ho comprato qst libro nn sapendo di cosa si trattasse....e,tuttosommato,mi è piaciuto!!!!....Simpatico,irriverente e spensierato
Recensioni
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Efraim Medina Reyes torna in libreria con un nuovo romanzo, dopo il successo di C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo, già pubblicato in Italia da Feltrinelli. La scrittura del giovane romanziere colombiano continua, con stile ironico e graffiante, a prendere le distanze dalla tradizione del realismo magico, nella ricerca di una letteratura svincolata dalle convenzioni. Così questo romanzo si presenta come un variopinto collage di diversi stili narrativi, che prende le mosse da una scanzonata caricatura dell'ampia diffusione di manuali per risolvere i problemi della vita. Si va dalle spassose istruzioni sulla meccanica della seduzione (consigli per rimorchiare una donna in nove semplici lezioni), al caustico "Breve Manuale di esercizi e riflessioni per trasformare qualsiasi cretino in un tipo interessante", alle disincantate annotazioni sulla sessualità e sull'amore della "Meccanica Popolare". Accanto all'ironia prorompente di questi passi e ai toni sarcastici nei confronti della più affermata tradizione culturale colombiana, si fa strada, a singhiozzo, una storia. È la storia di Sergio Lingualunga, protagonista e voce narrante, scrittore per vocazione, disilluso per circostanza, che si muove nel soffocante spazio metropolitano di Città Immobile, evocazione di una innominata Bogotà. Intorno a Sergio un vai e vieni di amicizie e amori, incontri e fughe, tentativi e fallimenti del vivere quotidiano, che Medina Reyes disegna con tratto delicato, sfiorando corde poetiche, velate di malinconia. Il lettore si ritrova coinvolto in una giostra di situazioni e fantasie, slanci sentimentali e flussi di pensieri, in un continuo saliscendi di ruvidità e dolcezza. In una ironica auto-intervista, intitolata "Risposte per evitare certe domande", Medina Reyes scrive: "Sentivo il bisogno di raccontare la mia precaria e turbinosa vita e quella pomposa cassa da morto chiamata letteratura mi andava stretta. Sono fatto di pezzi diversi, proprio come i miei romanzi, e cerco di comporre questo stupido rompicapo per capire chi diavolo sono...". Così, in certo modo, la metafora del manuale contro le frustrazioni diventa un trucco: è lo scrittore che gioca a nascondino, che osa entrare, in punta piedi, nelle profondità del sentire per poi subito riemergere, con qualche battuta tagliente. Tra Batman e Robin, per il gusto di emozionare e di stupire.
Irene Salza
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