Prendendo a modello Shakespeare, Puskin mira ad affrancare la drammaturgia russa dalle convenzioni del teatro di corte per farne un genere autenticamente popolare. Boris Godunov (1825), storia del sovrano che ha conquistato il potere con un delitto, è il grandioso esito di questo processo di rinnovamento. Le quattro «piccole tragedie» del 1830 - Il cavaliere avaro , Mozart e Salieri , Il convitato di pietra , Festino in tempo di peste , cui questo volume affianca gli incompiuti Rusalka e Scene di epoche cavalleresche - sono invece brevi drammi in versi di «vertiginosa concisione» (secondo la definizione della Achmatova), nei quali l'autore affronta quattro umane passioni portate all'estremo sino a tramutarsi in vizi: avarizia, invidia, lussuria, bestemmia. Con una scrittura splendidamente disadorna, Puskin affida a questi straordinari frammenti poetici la sua meditazione matura sui grandi temi della sua poesia: l'arte, l'amore, la morte. Il volume comprende: "Il cavaliere avaro", "Mozart e Salieri", "Il convitato di pietra", "Festino in tempo di peste", "Rusalka", "Scene di epoche cavalleresche", "Boris Godunov". Introduzione di Serena Vitale Prefazione di Fausto Malcovati.)
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