L’arte cinese del tai-chi chuan risale a migliaia di anni fa. I suoi movimenti lenti e aggraziati, che le hanno meritato il nome di ‘meditazione in movimento’, non richiedono forza muscolare ma una grande consapevolezza interiore, frutto del controllo di mente e corpo. Dopo il volume precedente, Il Tao del Tai-Chi Chuan, che ne spiega egregiamente le origini taoiste e la pratica, Jou Tsung Hwa, famosissimo maestro di questa disciplina, espone qui i principi filosofici e le tecniche meditative usate dai seguaci per raggiungere l’illuminazione. Dopo aver discusso i concetti di spazio e tempo, dimostrando la relatività della nostra concezione del mondo e di noi stessi, l’autore descrive dettagliatamente i dodici esercizi di respirazione usati dai monaci taoisti per condurre e far circolare il chi in ogni regione del corpo. Il controllo del chi, l’energia che permea tutto l’universo pervadendo armoniosamente ogni cosa, si rivela indispensabile sia per gli studenti di arti marziali, sia per la salute e la longevità del corpo, sia per la propria evoluzione spirituale. Infine Jou Tsung Hwa spiega come trasformare l’energia sessuale nell’energia psichica che, opportunamente usata e accumulata, porterà il praticante all’esperienza sublime del compimento.)
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