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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2023
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Da un lato è senz’altro un bel libro. Scorre molto bene, è una lettura piacevole e mai pesante. I personaggi sono ben costruiti. La spedizione ateniese in Sicilia è stata uno degli eventi più importanti della storia greca e l’autore riesce a ricostruirla in modo molto dettagliato e avvincente. La narrazione è ricca di momenti molto vividi, specie le scene delle battaglie, navali e terrestri, e in particolare spicca la cruenta e intensa disfatta finale degli ateniesi. La ricostruzione di Siracusa è ottima, apprezzo questo romanzo anche perché ambientato nella mia terra natia. Dall’altro canto però è un libro che trabocca di considerazioni forzate. Innanzitutto, per fare un esempio, è molto più probabile che a Siracusa fossero i democratici i traditori. I democratici che magari volevano la vittoria della democratica Atene, i democratici che insistevano sul fatto che Atene non li avrebbe attaccati. Mentre l’autore non esita a incolpare gli aristocratici, quelli stessi aristocratici che si erano impegnati a preparare la città all’invasione. E come si può dire che Alcibiade si comportò come se fosse colpevole del Sacrilegio delle Erme? Che scelta aveva se non fuggire? Ad Atene ad aspettarlo c’era un processo farsa e la condanna a morte. Inoltre la sua descrizione non è molto corretta: molti concordano che fosse il miglior comandante ateniese della sua epoca, con lui a guidarne le sue forze Atene avrebbe avuto potuto vincere. Ma in fondo tutto questo è comprensibile. Per “giusta regola” chiunque non sia dalla parte della democrazia è malvagio, giusto? Comunque nessuno poteva essere così sciocco da desiderare che il nemico conquistasse la propria città, perché spesso gli esserci conquistatori tendevano a inferire sulla popolazione. Tra l’altro il titolo mi sembra insensato. Mai Nicone sembra bramare una qualche vendetta. Nonostante tutto questo è un bel libro, non eccezionale ma molto piacevole
Non c'è che dire: un gran bel romanzo! una storia accattivante e intrigante incastonata tra le terre di una delle più belle città italiane. Le scene d'amore e di guerra vengono narrate della voce guida di Klizia con la giusta dose di risentimento e rammarico che fa credere al lettore, mentre le pagine scorrono, di essere partecipe di quelle vicende. Un romanzo storico super consigliato!
E' il secondo libro dell'Autore che leggo, il primo è stato "le Ali del Falco". Questo "Syracusa" per me rappresenta un'incognita, nel senso che sono incerta nel definirne la trama: è un racconto storico con sullo sfondo una passionale vicenda d'amore? Oppure una passionale vicenda d'amore sullo sfondo di una guerra e di un assedio fra i più crudi e temibili della storia antica, tanto che a parlarne furono personaggi del calibro di Tucidide? Io sono propensa, forse perchè donna, alla seconda chiave di lettura. Lasciando da parte le descrizioni di battaglie, tradimenti, eccidi di persone inermi, che appartengono all'abituale comportamento degli eserciti ( tutti) di quel periodo, ciò che rimane è la pura e semplice storia d'amore, visceralmente vissuta, fra i due personaggi protagonisti, una storia che li vede uniti fino alla fine che è rappresentata dalla morte di uno di loro. E solo essa è capace d' interrompere fisicamente una comunione di sentimenti che va al di là della stessa morte che la superstite si accinge ad accogliere a coronamento perpetuo di un amore assoluto e totalizzante. Quale donna non vorrebbe vivere una storia d'amore del genere? Sono ben descritte anche le altre figure femminili che fanno parte della storia raccontata, emergono quelle di Timandra così piena di melanconico sentimento e materna rassegnazione e quella di Coronta che da donna libera, e dopo aver perduto incidentalmente i propri affetti più cari, si prende cura, dedicando la propria esistenza, al benessere della famiglia in cui ha scelto di vivere. Syracusa è una bella lettura da consigliare. (Corinne)
Recensioni
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