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Liotti, purtroppo scomparso solo qualche mese fa, lascia il suo testamento scientifico con questa opera importante soprattutto per la finale e irreversibile proclamazione scelta del modello e della teoria psicoanalitica, privilegiati rispetto ogni altra scuola sia clinica che cognitivista. Lo sviluppo psicotico del trauma, riconosciuto ormai universalmente in ambito scientifico come la comune e costante causa orignaria della crisi psicotica, è esaminato e declinato nelle sue variabili multiformi anche random per cui solo la lettura coordinata dell'opera con il plesso libidico della epistemica psicoanalitica e della sua Legge di intelligenza (wo es war soll ich werden) consente congrua rappresentazione della weltanschaaung che la ispira. C'è tuttavia un punto, quello delle memorie parasitarie involontarie e dei pensieri intrusivi (i flashback angoscianti e devastanti l'esperienza) che l'opera tratta magistralmente mantenendosi nondimeno in un ambito solo analitico col teorizzarne tecniche di reintegrazione e presentificazione catartiche dell'esperienza traumatica. Queste tecniche sono importanti e sono fondate su un'altra Legge di intelligenza della psicoanalisi (insight) ma vanno integrate con l'acquisizione alla teoria ed alla gnosi psicoanalitiche del postulato della nozione anamnestica ma anche giuridica di "violazione del diritto" della vittima del trauma; lo sviluppo psicotico del trauma può essere risolto o almeno fortemente inibito non tanto dalla presentificazione dell'evento traumatico remoto quanto dalla sua processualizzazione giudiziaria. "Vengeance" è la Legge di tutte le risoluzioni "sponte resolvitur" in psicopatologia. Adesso domandatevi perchè l'esposizione psicoanalitica della materia ha consentito in questo pur breve commento l'impiego ripetuto della parola "Legge" e domandatevi inoltre se l'esposizione clinica o cognitiva lo avrebbe parimenti consentito.
Un testo complesso, articolato, che offre grandi spunti di riflessione e consente di approfondire il concetto di trauma, rivedendolo alla luce degli "sviluppi traumatici". Per chi lavora in ambito clinico è un testo che vale la pena leggere e rileggere, in quanto aiuta a comprendere a fondo la dimensione psicopatologica che è strettamente connessa alle esperienze traumatiche dello sviluppo, nonché la relazione con le manifestazioni dissociative, e la necessità di un intervento adatto.
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