L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 10,53 €
Tutti i formati ed edizioni
Noi non sappiamo chi fosse Bhartrhari e solo con azzardo possiamo dire quando visse (fra il I e il V secolo d.C.). Ma queste strofe Sulla saggezza mondana, sull’amore e sulla rinuncia ci sono rimaste come la fragranza stessa della civiltà indiana. Fanciulle dal seno opulento e dagli occhi di cerbiatta, sovrani rapaci, mercanti e mendicanti si alternano fuggevolmente sulla scena di questi versi. Ma una sola voce ci parla: pacata, sinuosa negli ornamenti verbali, dolcemente autorevole. E ci dice le cose più contrastanti: le donne e le loro seduzioni sono la porta dell’inferno; però è falsa saggezza quella di chi le dispregia, perché anche in paradiso ritroverà le ninfe. Il mondo è impermanente e vuoto; ma come stornare dalla mente il desiderio che vuole quelle effimere cose del mondo? E così avanti. Tutto ciò che per noi appare innanzitutto come contraddizione, per la poesia indiana era innanzitutto sequenza di «sapori» (rasa). E di sapori si compone la poesia. Bhartrhari ne dispiega un ventaglio variegato: dalle asciutte sentenze di chi conosce il corso delle cose mondane sino alle immagini sontuose di chi è inebriato dall’eros; infine, sino alle affilate sentenze di chi si è liberato dai vincoli. E, dietro a tutti questi enunciati discordanti, ritroviamo la suprema discordanza, che l’India ha affermato sin dalle origini: quella fra un assoluto inscalfibile (brahman) e l’impermanenza del mondo, dove «non vi è nulla che non sia divorato da qualcosa».
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore