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Anno edizione: 2000
Anno edizione: 2013
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"Già solo il presentarsi come verità rivelata è il marchio dell’inganno, e costituisce, per uno che pensi, una sollecitazione all’ostilità." (p. 49)
ennesimo capolavoro
Titolo assolutamente indicativo del contenuto: non leggetelo se non siete disposti a mettere in discussione la relig. Testo difficile (non scritto per le masse) ma a tratti talmente fulminante/sarcastico da far scoppiare a ridere; non è un libro che piace o meno, si può solo leggerlo e riflettere su quanto espresso dall'autore Splendidi, semplici e sintetici (dall'aforisma di poche righe alla trattazione di qualche pagina) gli estratti da "Nachlass" e "Mondo come volontà e rappresentazione". Bastona tutto e tutti con intelligenza e razionalità; salva solo in parte il buddismo, ritenuto (anche nel resto degli scritti) più una filosofia che una religione. Cinico, ironico e razionale con le relig ebraiche (in partic anglicana e cattolica) terribile con le caste clericali e la loro attività di indottrinamento (in particolare sui bambini), inspiegabilmente tralascia quasi del tutto (solo minime citazioni) l'islamismo Lunghi, ripetitivi, e difficili gli estratti da "Parerga e paralipomena"; la parte più lunga (230pag) e filosofica del libro. Qui tratta la religione per via indiretta, partendo dai temi ampi/articolati della filosofia kantiana sulla natura umana. Non a caso le parti più interessanti sono le più concise, dove si ritrova lo stile dei primi estratti: l'avarizia virtù e la prodigalità vizio (p.128-32), l'invidia posit/emulativa e negat/distruttiva (p.141-5), il diritto/scelta al suicidio (p.194-200), da incorniciare il rapporto tra credere e sapere (p.251) e sul teismo in generale (p.275-6) Nel finale, gli estratti dai "Colloqui" sono estrapolazioni di frasi da ambiti più ampi, che risultano così poco comprensibili/interessanti; poche pagine non molto pungenti e spesso ripetitive di concetti espressi nella parte precedente Nel corso del libro (dalla seconda parte in poi), spesso ho colto riflessi di un atteggiamento da etica protestante; mi chiedo se è solo una mia impressione e/o se l'autore si è reso conto della presenza di questo suo sostrato culturale
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