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scheda di Roccato, P., L'Indice 1991, n. 2
Non è certo divulgativo questo libro, che nella prima parte fa una puntualissima esegesi del testo in lingua originale (con traduzione a fronte) del brevissimo articolo di Freud "La negazione", giustamente individuato come "summa del sapere psicoanalitico [freudiano]". L'autore, psicoanalista già docente di filologia biblica, ritiene di poter cogliere attraverso il metodo dell'analisi ermeneutica del testo degli scritti psicoanalitici la risposta al quesito su come si trasmette la conoscenza in psicoanalisi nel passaggio che va dal privato della relazione psicoanalitica duale al pubblico della più vasta comunità scientifica. In effetti, "il concetto di indagine comporta, nella scienza, ... una verifica pubblica", ma, proprio per le specifiche caratteristiche strutturali della relazione psicoanalitica, l'unica cosa pubblicabile e pubblicamente discutibile sono il racconto clinico e il testo teorico. Da ciò discende, secondo l'autore, che la prospettiva critica non può che essere ermeneutica. Nella prima parte si occupa della funzione del testo teorico, e di quella del racconto clinico nella parte seconda. Permettete il consiglio di iniziare dalla seconda parte, di passare poi ai conclusivi capitoli teorici generali della prima (VII: "Il testo teorico. Sue funzioni nel processo di formazione e trasmissione del sapere psicoanalitico"; e IX: "Sul "dolore" del pensiero"), per intraprendere solo alla fine il percorso esegetico nella prima parte e nell'ultimo capitolo della seconda; verrà così aggirato lo sgomento dell'impressione (superficiale e immediata, ma che potrebbe essere paralizzante) di un che di pretesco d'altri tempi, ove sacro era il testo e su di esso involvente si faceva la riflessione. Si potrà, allora, meglio apprezzare, e anche gustare, la chiarezza e la ricchezza argomentativa di quello che alla fine si rivelerà come una specie di prezioso moderno "Compendio di psicoanalisi".
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