Un tubicino esagonale di plastica trasparente, con dentro un altro tubicino di plastica pieno di un liquido pastoso, nero o di un altro colore. All'estremità è infilato un piccolo cono di ottone sul cui apice è incastonata una piccolissima sferetta di metallo che, fatta scorrere su un foglio di carta, lascia una traccia che non macchia, perché si asciuga subito. Insomma, avete capito: è una penna Bic, valore commerciale venti-venticinque centesimi. La sua semplicità e il suo uso quotidiano, però, nascondono la storia di un'invenzione tutt'altro che scontata, di portata mondiale e rivoluzionaria per la vita di tutti i giorni. Una vicenda burrascosa e affascinante di ingegno e determinazione iniziata in Ungheria all'inizio degli anni Trenta del Novecento, che si dipana attraverso intrighi commerciali, battaglie legali e mosse spregiudicate in uno scenario intercontinentale con lo sfondo delle leggi razziali e della Seconda guerra mondiale, e si prolunga fino ai giorni nostri.)
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