Una strana storia d'amore

Non riesco proprio ad essere d'accordo con le recensioni precedenti... L'autore, pur mostrandosi "poetico" in più passi del libro, finisce in conclusione per tradire nella sostanza un sentimento che ha fatto storia e che è sempre rimasto - data la personalità degli interessati - al di sopra di ogni sospetto. Non è tanto il fatto di aver voluto "regalare" ai due innamorati una settimana di amore 'completo' in Olanda (cosa di cui, tuttavia, non resta la benché minima traccia documentaria): la cosa, comunque, non guasterebbe e potrebbe anche essere ipoteticamente plausibile; ma scandalizza invece il fatto di far vedere, tra l'altro, - verso la conclusione del romanzo - il grande musicista, ormai anziano, tornare a casa una sera, barcollante perché completamente ubriaco, accompagnato da due "mignotte" (è la parola usata dall'autore) per poi abbandonarsi nella sua camera da letto a pratiche erotiche solitarie, pensando non si sa bene a chi (magari proprio a Clara?...). Mi dispiace dirlo, ma ciò offende la nobiltà assoluta di questo amore e indigna anche il lettore che abbia una certa cognizione storica sia dei fatti sia della vera personalità di Johannes Brahms e di Clara Schumann. Volendo scrivere un romanzo e non certamente un saggio, l'autore ha però colpevolmente tralasciato di leggere e di scandagliare certe pagine illuminanti del carteggio fra i due illustri personaggi: le avrebbe trovate disseminate di indizi (e qua e là di qualche prova) diametralmente opposti alle sue - talora piuttosto banali - fantasie. Anche un romanzo (se vuole dirsi storico) dovrebbe basarsi su una seria e approfondita documentazione. Sinceramente non consiglierei di leggere questo libro. Ma in ogni caso il lettore non creda mai di trovarvi "segreti taciuti dalla Storia" o - peggio ancora - un quadro obiettivo e veritiero di due fra i massimi artisti della storia della musica dell'Ottocento.

Un romanzo che colpisce per profondità di sentimenti e per la delicatezza e lo struggimento che l'animo umano in generale può esternare e contenere. Lo scrittore ci narra delle controversie sia amorose che psicologiche di due, anzi tre perchè l'io narrante non è da meno, grossissimi calibri della musica classica di fine 800; cioè: Schumann, di sua moglie Clara Weick e di Brahms. L'io narrante del testo è proprio Brahms che alla morte di Clara Weick immagina di scrivere, più che una lettera, un vero e proprio testamento di sentimenti di ogni tipo da indirizzare alla Wieck. Vi riassumo per grandi linee la trama , per non farvi perdere il gusto dell'immergersi nella lettura: Schumann e sua moglie C.Weick(una delle più famose pianiste di fine Ottocento) accortisi del talento del giovane Brahms decidono di accoglierlo a casa loro e gli fanno da mentore, succede però che Brahms e la Weick s'innamorano e Schumann impazzisca. Per sommi capi il romanzo si svolge e si sviluppa attraverso i temi sopracitati, quello che mi piace mettere in evidenza è però la capacità dello scrittore di esternare le sofferenze e i patimenti più che altro psicologici dei protagonisti del romanzo. Bello

Un capolavoro!