Il 13 ottobre del 2022 si compiono i cento anni dalla nascita di Ugo Bianchi. Tale ricorrenza offre l'opportunità a un gruppo di suoi discepoli in collaborazione con altri studiosi di rendere omaggio a questo grande storico delle religioni, mettendo in evidenza in particolare il valore e l'attualità del metodo storico-comparativo da lui sviluppato. Le domande in gioco sono di grande portata. La complessità della cognizione del fenomeno religioso, che si manifesta sia sul piano teorico che su quello esperienziale, richiede la constatazione di fatti specifici verificabili in contesti particolari connessi a più vasti orizzonti culturali. La valenza della storia è di conseguenza fondamentale per comprendere il religioso e il metodo comparativo permette di cogliere quelle affinità e divergenze che ne consentono la stessa individuazione. Certo, studi disciplinari diversificati, che focalizzano dati secondo metodologie proprie, adducono apporti irrinunciabili, da cui potrebbero emergere non solo ipotesi ma opportunità di confluenze e di approfondimenti, se non prevalgono posizioni preconcette o aprioristiche. L'insufficienza di ogni ambito disciplinare concepito in sé è evidente nell'epistemologia attuale. Ciò è più evidente quando si tratta di ricerche storiche, in quanto il fenomeno storico stesso sottende un riferimento ontologico-relazionale. Nella prospettiva delle ricerche connesse al ROR, nella cui collana appare il volume, la forza del metodo storico-comparativo di Ugo Bianchi può essere identificata proprio in una epistemologia "laicale", che riesce a far emergere le relazioni stesse dall'interno del fenomeno studiato, senza proiettare su di esso preconcetti teologici o ideologici. Da questa prospettiva il metodo storico-comparativo di Ugo Bianchi merita di essere conosciuto e pensato con attenzione, come preziosa eredità che ci può guidare nel passaggio delicato tra modernità e post-modernità.
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