Avvalendosi di dati sperimentali che mettono a confronto scimmie antropomorfe e bambini piccoli, Michael Tomasello ricostruisce come i primi uomini siano gradualmente diventati una specie ultra-cooperativa e, alla fine, morale.
Tomasello evidenzia come lo sviluppo di un senso etico di responsabilità verso chi appartiene alla nostra comunità (il nostro «noi») vada di pari passo con il conflitto tra i gruppi, per cui chi è «altro da noi», il barbaro, viene intuitivamente percepito come un nemico, come un sub-umano. Dunque, lo stesso processo evolutivo che ci rende capaci di cooperare all'interno del nostro gruppo ci rende propensi al peggior conflitto settario contro altri gruppi. Si può essere altruisti anche con le peggiori intenzioni. - Telmo Pievani, La Lettura
Bambini che montano una nave spaziale, vestono principesse, calciano una palla verso una porta delimitata da maglioni che torneranno a casa sporchi di terra. La radice della morale è questa, con buona pace del genitore che caricherà la lavatrice: Michael Tomasello la chiama intenzionalità condivisa. - Giancarlo Dimaggio, La Lettura
Due sono stati i passaggi chiave nell’evoluzione, ciascuno fondato su un modo nuovo di agire in base al quale gli individui lavorano insieme come un “noi” plurale. Il primo è avvenuto quando le sfide dell’ambiente hanno spinto i nostri antenati a procacciarsi il cibo collaborando tra loro, pena la morte. Il secondo si è verificato quando le popolazioni umane sono cresciute e sono emersi gruppi più definiti che pretendevano dai loro membri fedeltà, rispetto delle regole e responsabilità. Il risultato di questo processo sono gli esseri umani contemporanei che, a differenza degli animali, possiedono una morale che li obbliga nei confronti degli altri individui e della comunità nella sua interezza.)
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