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recensione di Steurer, L., L'Indice 1990, n. 5
La Storia di Bolzano di Rolf Petri ha senz'altro diversi pregi. Intanto è il primo libro su Bolzano che tenta di dare una visione complessiva dello sviluppo della città. L'ultima pubblicazione in proposito è stata il "Jahrbuch des Sudtiroler Kulturinstituts del 1973, il quale però aveva considerato solo il "mondo tedesco". L'autore, come egli stesso ricorda, si prefigge l'obbiettivo di scrivere una storia della città non angustiata da confini etnici e al di sopra di polemiche nazionalistiche. E ci riesce, aiutato dal fatto di essere uno spettatore degli eventi esterno e 'neutrale'. La storia della città dagli inizi, cioè dal Castrum Bauzanum, fino al suo sviluppo nell'800 sotto la guida dei sindaci liberali - non dimentichiamo che fu il. "periodo Perathoner", sindaco dal 1895 al 1922, a dare un apporto determinante al quadro architettonico ed economico attuale - è vista nel quadro generale della storia del Tirolo e della monarchia asburgica.
La parte centrale e più interessante del libro è senz'altro quella che comprende il periodo 1918 1945. Qui l'autore non si limita a riassumere dati tratti da altri libri, bensì arricchisce il suo contributo con considerazioni tratte da ricerche personali fatte presso l'archivio comunale di Bolzano. Presenta in maniera appropriata e differenziata i cambiamenti architettonici, sociali, demografici ed economici avvenuti durante il ventennio fascista. Coglie sia le diverse mire e i diversi aspetti della politica del regime verso la provincia in genere ed il capoluogo in particolare attraverso la creazione della "nuova Bolzano", sia la complessità della situazione politica e culturale sul "fronte opposto", ovvero da parte dei sudtirolesi di lingua tedesca. Pur sottolineando l'obbiettivo principale della zona industriale di Bolzano per il regime fascista, cioè lo scopo etnico-politico della "sopraffazione numerica" della popolazione indigena, egli non trascura altri elementi importanti, quali la connessione della zona industriale di Bolzano con la politica di autarchia degli anni '30, dimostrando con ciò le notevoli conoscenze in campo di politica industriale fascista acquisite con la sua tesi presso l'Università Europea di Fiesole.
In modo limpido descrive le due ondate di immigrazione italiana a Bolzano: quella degli anni '20, comprendente il ceto impiegatizio e funzionario ("un campione delle regioni italiane"), e quella degli anni '30 e '40, operaia, proveniente soprattutto dalle zone depresse del Veneto e del Friuli. Altrettanto fa per il cambiamento del volto etnico e sociale della città in seguito alle opzioni del 1939.
Come per il periodo fascista e nazista, anche della tormentata lotta per l'autonomia dopo il 1945 l'autore fornisce un breve riepilogo, attento ai diversi aspetti locali, nazionali ed internazionali del problema senza cadere in facili stereotipi o in una visione manichea degli eventi. Pur non nascondendo né la sua avversione per la politica centralista del governo di Roma e per quella di "separazione etnica" della Sudtiroler Volkspartei degli ultimi anni, né la sua simpatia per i movimenti di opposizione locali, il giudizio rimane equilibrato ed obiettivo. Malgrado l'aspetto in gran parte compilatorio del suo lavoro, l'autore dimostra un'ottima conoscenza ed una lettura critica anche delle pubblicazioni più recenti, e fornisce una fonte ricchissima di informazioni sui vari aspetti dello sviluppo e della vita odierna della città (cultura, associazioni, stampa, partiti, architettura ecc.). Qualche piccolo errore materiale (confusione di nome di battesimo, erronea indicazione di qualche data) o il fatto che, data la sua preferenza per i problemi socio-economici, non tratta tutti i capitoli con la stessa accuratezza e competenza non sminuisce certo il valore dell'opera. Questa si rivela facilmente accessibile e consultabile anche per il lettore meno informato, dato che contiene un glossario alfabetico dei personaggi più importanti della storia locale, un'appendice statistica, una ricca nota bibliografica ed un indice dei nomi.
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