Stardust è un progetto sognato da tempo: il confronto con brani standard jazz che hanno segnato un’epoca. Ho inseguito per anni l’idea di creare un lavoro come questo, ma ho sempre rimandato: forse non era mai il momento giusto. In ogni caso, volevo esprimere il mio sapere musicale nella sua pienezza, e spero di esserci riuscito. Ho scelto 10 standard che rappresentano un’era storica del jazz; pezzi che sono stati incisi da molti strumentisti, in versioni diverse. Suonati con approccio tradizionale, alcuni brani sono in “Guitar Solo”, altri sono realizzati con l’ausilio della sovraincisione con accordi, linee di basso e snap. In qualche pezzo, ho suonato la tastiera per completare l’arrangiamento con suoni di Pad o Hammond. Tre dei miei dieci brani sono dedicati alle figure professionali che ho avuto la fortuna di incontrare sul mio cammino artistico: “Senza Fine” di Gino Paoli - nella versione in 6/8 di Wes Montgomery - è dedicata a Danilo Minotti e vuole essere un ringraziamento per i suoi preziosi insegnamenti (chitarra, armonia, arrangiamento orchestrale), per i consigli artistici e per avermi fatto comprendere il valore della didattica, cosa che metto in atto costantemente con i miei allievi. Danilo è stato, per me, la persona giusta al momento giusto; un abile Maestro che ringrazierò... “senza fine”. “Autumn Leaves”, è dedicato a Tomaso Lama, Maestro di chitarra jazz, con cui ho seguito corsi di perfezionamento in tecniche di improvvisazione e armonizzazione. - FABRIZIO SPADEA)