La stanza n. 18
di Mignon G. Eberhart
Il romanzo d'esordio (1929) di Mignon Good Eberhart introdusse due tra i personaggi più riusciti dell'autrice: l'infermiera Sarah Keate, una donna di mezza età dai capelli rossi e dal carattere deciso, e il promettente giovane detective Lance O'Leary. Saranno loro a risolvere il terribile mistero del St. Ann's Hospital, una stimata clinica del Midwest americano nella cui stanza numero 18 si succedono alcuni misteriosi decessi. Tutto ha inizio in una notte di giugno, quando un anziano paziente muore in seguito a un'iniezione di morfina che nessuno gli aveva prescritto, ma che gli è stata praticata con un fine ben preciso. L'uomo era infatti l'incolpevole custode di un vero e proprio tesoro: un grammo di radio, indispensabile per la sua cura, che il St. Ann aveva acquistato per settantacinquemila dollari e che, inutile a dirsi, è sparito. Chi voleva mettere le mani su quella fortuna? Solo poche ore prima, durante una cena tra i medici e il personale della clinica, non pochi tra i presenti avevano manifestato il desiderio di arricchirsi in fretta, senza tanti scrupoli. Qualcuno aveva parlato con leggerezza, ma qualcun altro, come il lettore scoprirà, faceva terribilmente sul serio.)
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