La stanza di Jacob
di Virginia Woolf
Il racconto della vita di un giovane di nome Jacob Flanders, partendo dall’infanzia trascorsa sulle coste battute dal vento della Cornovaglia, passando dai giorni gai al college a Cambridge e dalla sua vita come avvocato a Londra per approdare a un fatidico viaggio nel Mediterraneo. Una storia raccontata dalle voci delle donne della sua vita, attraverso la corrispondenza di sua madre, le conversazioni di un’amica, i pensieri e i ricordi di chi lo ama. Straordinario allontanamento dalle forme tradizionali del romanzo, La stanza di Jacob è un racconto al contempo elegiaco e sperimentale. Soprattutto, è una delle storie più toccanti di Virginia Woolf. “Per Woolf contano il ritmo e la forma del romanzo,” spiega Nadia Fusini. “La stanza di Jacob è il romanzo che registra una rottura: è costruito intorno a un personaggio che non c’è. Non viene neppure detto cosa è accaduto, come è morto. La guerra entra solo nel nome del personaggio, Jacob Flanders, dove Flanders è uno dei luoghi delle peggiori battaglie della Prima guerra mondiale. Di lui restano delle vecchie scarpe. La vita di Jacob è raccontata attraverso memorie, emozioni, sensazioni, attraverso le ‘stanze’ della sua breve esistenza, attraverso le percezioni e i ricordi di altri. È opera piena dell’emozione del tempo perduto per un giovane che dovrebbe essere impegnato nella sua formazione. È un romanzo che procede per dissolvenze, con una tecnica più vicina al cinema o alla pittura che ai canoni del romanzo tradizionale.” )
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