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Dettagli

2021
2 marzo 2021
128 p., Brossura
9788806249182

Descrizione

Questo libro è uno strumento che evidenzia il legame mortificante che esiste tra le ingiustizie che viviamo e le parole che sentiamo. Ha un’ambizione: che tra dieci anni una ragazza o un ragazzo, trovandolo su una bancarella, possa pensare sorridendo che per fortuna queste frasi non le dice più nessuno.

Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la più sovversiva.

Se si è donna, in Italia si muore anche di linguaggio. È una morte civile, ma non per questo fa meno male. È con le parole che ci fanno sparire dai luoghi pubblici, dalle professioni, dai dibattiti e dalle notizie, ma di parole ingiuste si muore anche nella vita quotidiana, dove il pregiudizio che passa per il linguaggio uccide la nostra possibilità di essere pienamente noi stesse. Per ogni dislivello di diritti che le donne subiscono a causa del maschilismo esiste un impianto verbale che lo sostiene e lo giustifica. Accade ogni volta che rifiutano di chiamarvi avvocata, sindaca o architetta perché altrimenti «dovremmo dire anche farmacisto». Succede quando fate un bel lavoro, ma vi chiedono prima se siete mamma. Quando siete le uniche di cui non si pronuncia mai il cognome, se non con un articolo determinativo davanti. Quando si mettono a spiegarvi qualcosa che sapete già perfettamente, quando vi dicono di calmarvi, di farvi una risata, di scopare di più, di smetterla di spaventare gli uomini con le vostre opinioni, di sorridere piuttosto, e soprattutto di star zitta.

Valutazioni e recensioni

3,4/5
Recensioni: 4/5
(73)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

citando alcune espressioni ricorrenti nel linguaggio comune e dei media, Murgia svela come anche la scelta delle parole sia fondamentale per rompere gli schemi in una cultura intrisa di sessismo

Recensioni: 5/5

Libro incisivo e provocatorio che affronta il tema del sessismo e della discriminazione di genere attraverso l'analisi delle parole e dei comportamenti quotidiani. Murgia, con il suo stile inconfondibile, diretto e spesso ironico, esplora come il linguaggio possa essere utilizzato come strumento di oppressione contro le donne. Il libro è suddiviso in capitoli che trattano vari aspetti del linguaggio e delle sue implicazioni sociali. Murgia denuncia con lucidità e passione le frasi fatte, gli stereotipi e i pregiudizi che spesso passano inosservati ma che contribuiscono a mantenere uno status quo discriminatorio. Attraverso esempi concreti e aneddoti personali, l'autrice rende evidente come certe espressioni siano radicate nella cultura e come esse possano influenzare negativamente la percezione e il ruolo delle donne nella società. Uno dei punti di forza di "Stai zitta" è la capacità di Murgia di coniugare l'analisi critica con un tono coinvolgente e accessibile. Il libro non è solo una critica, ma un invito all'azione: Murgia esorta i lettori a prendere consapevolezza del potere delle parole e a utilizzarle in modo più responsabile e inclusivo.

Recensioni: 5/5

Una raccolta di tematiche su cui riflettere riguardanti la società attuale. Lettura rapida ed interessante

Recensioni: 5/5

Ho ascoltato l'audio libro letto dalla stessa Michela Murgia ed è stato un viaggio emozionante. Credo che averla persa sia stata una tragedia ben più grande di quanto sia stato percepito. Il concetto di etica semantica dovrebbe essere alla base della costruzione di una società e (anche) per questo credo che questo testo dovrebbe essere adottato e diffuso nelle scuole medie e superiori.