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Lettura utile che spiega agli ignari cittadini inermi ridotti a sudditi spettatori come il malgoverno depreda ricchezza che da tempo non si produce più. L' autorevolezza di Mario Cervi e Nicola Porro conferisce a questo lavoro l' innegabile garanzia di serietà. Il primo, è un noto scrittore, amico e co-autore dell'indimenticabile prestigioso Indro Montanelli; il secondo, vice direttore de IL GIORNALE, è uno dei più convincenti araldi delle idee liberali; uno dei pochi che può riferirsi con disinvoltura alla Scuola Austriaca di economia, citando - fra gli altri - i grandi Ludwig von Mises e F.A. von Hayek, è pure un competente conduttore di programmi TV di conio liberale, distinguendosi dai soliti sinistrati programmi mancini, in difesa dei valori di libertà, culla di sviluppo, progresso e benessere stimolato da feconda creatività di chi preferisce pensare con la propria testa in un'Italia ormai da molto indotta ad arrestarsi nei vicoli ciechi di obsoleti paradigmi dei vari Keynes, Malthus, Marx, Lenin o Stalin. I nostri due in diretto conflitto con il fallito collettivismo caduto sotto le macerie del Muro di Berlino ci illuminano in modo eloquente sulla dura realtà che viviamo, sui peccati della perversa classe politica che agisce in simbiosi con le conniventi appendici burocratiche in taciti accordi con i soliti corporativismi ed insieme alimentano lo sperpero di patrimoni che il Paese non riesce più a produrre, fomentando il declino in cui hanno ridotto l'Italia. Consumano perfino un eventuale benessere dell'incerto domani, lasciando in eredità dei posteri l'acervo di debiti da coprire col lavoro delle prossime generazioni che dovranno, affrontare l'infausto mostro nell'abisso fatto crescere con spregiudicata irresponsabilità. Lettura scorrevole non ha pretese filosofiche: espone semplicemente i fatti. In Fondo conferma quanto avevano predetto altri importanti liberali come Luigi Einaudi, Luigi Sturzo ed il grande Bruno Leoni più noto all'estero che in Patria.
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