Nel 212 d.C., con un decreto dell'imperatore Caracalla, veniva concessa la cittadinanza romana a tutti gli abitanti liberi dell'impero. Una decisione rivoluzionaria, che tuttavia portava a termine un processo avviato quasi mille anni prima da Romolo, il leggendario fondatore di Roma, il quale, con un gesto inconsueto per le civiltà antiche, aveva invitato gli stranieri, i diseredati, i profughi e gli esiliati a unirsi a lui, trasformandoli di fatto in cittadini romani. Fu questa straordinaria apertura, questa disponibilità ad accogliere nuovi arrivati a fare di un piccolo e insignificante villaggio sorto sulle rive del Tevere una potenza in grado di dominare un territorio che si estendeva dalla Spagna alla Siria, dalla Germania al Sahara? A partire da questo interrogativo, Mary Beard, docente a Cambridge, in SPQR ci offre una nuova visione della storia di Roma, una storia caratterizzata da incredibili miti fondativi e grandi istituzioni politiche e sociali, da straordinarie conquiste militari e stupefacenti opere architettoniche, nonché, naturalmente, dalle gesta delle personalità più celebri del mondo romano: da Cicerone impegnato a sventare la congiura di Catilina a Giulio Cesare che oltrepassa il Rubicone, a Ottaviano trionfatore su Marco Antonio. Ma anche una storia che le innumerevoli testimonianze, non solo letterarie, ci consentono di conoscere fin nei minimi dettagli, rendendoci partecipi della vita quotidiana - quasi sempre difficile - della gente comune, degli intrighi e delle lotte per il potere, delle atroci violenze che accompagnavano le imprese belliche, come pure dell'estrema vitalità e grandezza di un mondo globalizzato e in perpetuo movimento, dove uomini e merci, libri e idee, mode e religioni circolavano liberamente da una regione all'altra dell'impero. Una brulicante miscela di lusso sfrenato e sporcizia, malattie impossibili da debellare e orrende carneficine nelle arene, amore per la libertà e sfruttamento servile, orgoglio civico e spietata guerra civile. Ma soprattutto un melting pot culturale da cui sono scaturiti temi, riflessioni e idee che ancora oggi riverberano una luce capace di illuminare le nostre discussioni sui diritti civili e gli abusi del potere, la democrazia e le controversie religiose, le migrazioni e i pregiudizi xenofobi. Se, come scrive Mary Beard, «dall'incontro dialettico con la storia di Roma, la cultura occidentale ha raccolto un'eredità variegata e molteplice», il dialogo continuo e fruttuoso con gli antichi romani rimane un punto di riferimento imprescindibile per il modo in cui giudichiamo noi stessi. )
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