L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
scheda di Molteni, E., L'Indice 1996, n. 1
Il volume affronta uno dei temi più dibattuti della cultura artistica medievale: la pratica, diffusa in tutto il periodo, di utilizzare materiale di spoglio e di adattare opere antiche (romane) alle nuove. Terreno di studio è principalmente l'Italia ed esempi privilegiati sono le opere di architettura e scultura. Il discorso si sviluppa secondo un percorso strettamente cronologico, suddiviso in quattro sezioni. La prima sezione include le opere databili entro il Mille (dalla Roma sistina del V secolo alla "rinascita" carolingia fino a quella ottoniana); la seconda restringe l'esame ai secoli XI-XII con particolare attenzione alla situazione dell'Italia meridionale. Le due rimanenti riguardano rispettivamente la "rinascita" duecentesca (che ha il suo culmine alle opere di Nicola Pisano e Arnolfo di Cambio) e il XIV secolo, momento in cui la cultura antiquaria si sviluppa in diversi centri dell'Italia settentrionale (oltre che a Roma) per poi approdare a Firenze dove accende, secondo le parole dell'autrice, "gli albori dell'Umanesimo". Il tenore del testo oscilla tra la sintesi del manuale e la narrazione dell'opera divulgativa (nessuna nota critica, tutto l'apparato consiste in una bibliografia ragionata, relativa a ogni capitolo, in calce al volume) privilegiando piuttosto la rassegna degli episodi di reimpiego anziché l'esame approfondito degli esempi più significativi. Questo è anche uno degli aspetti più positivi del lavoro della de Lachenal che si può utilmente consultare come un repertorio del reimpiego in Italia anche grazie agli accurati indici di cui è fornito. Le illustrazioni a corredo del testo sono circa un centinaio, tutte in bianco e nero, di buona qualità ma di difficile lettura per le piccole dimensioni (solo una ventina le piante e le ricostruzioni). L'autrice si appoggia (forse fin troppo saldamente) agli studi già condotti sul tema da Deichmann, Ward Perkins, Krautheimer e altri.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore