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Spezie. Una storia di scoperte, avidità e lusso
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Spezie. Una storia di scoperte, avidità e lusso - Francesco Antinucci - copertina
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Spezie. Una storia di scoperte, avidità e lusso

Descrizione


Per lungo tempo - decine di secoli - le spezie hanno influenzato l'economia del mondo (di tutti i mondi, antico, medioevale, moderno) e di conseguenza hanno determinato gran parte della sua storia. Il prodotto più trasportato di questi che oggi chiameremmo a elevato valore aggiunto è stato, ad esempio, il pepe, una sostanza che non serve ad alcuna funzione, come d'altronde tutte le altre spezie. Ma perché l'uomo desidera tanto - anzi, sopra ogni cosa prodotti totalmente inutili? Perché in realtà essi assolvono a una funzione ancora più importante di quelli utili: se quelli utili servono a mantenerlo in vita, quelli inutili servono invece a rappresentarlo. E siccome la costruzione della propria immagine è stata ed è per l'uomo più importante di qualunque valore funzionale, la corsa alle spezie ha dato vita alla più lucrosa attività economica della storia umana. Francesco Antinucci racconta questa storia e la storia del veicolo primario delle spezie: l'arte culinaria. Alla fine di ogni capitolo ciascuno troverà le istruzioni per farne esperienza diretta, attraverso le ricette più tipiche e più eseguibili della cucina della Roma antica, del Medioevo e del Rinascimento.
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Informazioni dal venditore

Venditore:

Studio Bibliografico Adige
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Dettagli

2
2014
6 novembre 2014
IX-160 p., Brossura
9788858114049

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luciano
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Per quasi duemila anni le spezie furono un bene di lusso ad alto valore aggiunto; la regina delle spezie era il pepe. Nel ricettario " De re coquinaria" di Apicio, I sec.d.C., l'ingrediente pepe compare 474 volte su 464 ricette. In nome delle spezie ci furono guerre come quelle anglo-olandesi. Poi, nel XVII secolo, il mercato delle spezie crollò; non erano più un bene di lusso e divennero accessibili a tutti. Allora cambiò anche il modo di cucinare, si abbandonarono i cibi speziati a favore di cibi non elaborati. Scrive de Bonnefous, valletto di camera del re Luigi XIV, nel suo libro " Les délices de la campagne", che la minestra " di cavolo sappia interamente di cavolo, quella di porri di porro, quella di rapa di rapa e così via.". Allora i commercianti di spezie incominciarono a commerciare altri beni di lusso: il caffè, il tè e il cacao. Quando la regina di Inghilterra, Anna, sostituì il tè alla birra nella colazione del mattino, diede scandalo a corte. Siamo nel 1700 e da allora il tè entra a far parte della vita degli inglesi. Libro ricco di notizie, con cartine geografiche e anche con ricette.

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Conosci l'autore

Francesco Antinucci

0, Italia

Francesco Antinucci è Direttore di ricerca all'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR. Si occupa di linguaggio, apprendimento, percezione e comunicazione, soprattutto in relazione alle nuove tecnologie digitali. Ha svolto parte della sua attività di ricerca negli Stati Uniti, al Dipartimento di Psicologia dell'Università di California a Berkeley, alla School of Information della stessa università e al Palo Alto Research Center (PARC) della Xerox. Ha lavorato con le nuove tecnologie fin dal loro inizio sviluppando numerose applicazioni multimediali e di realtà virtuale.

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