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Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2021
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A me è piaciuto molto
Mi stupisce che questo meraviglioso capolavoro non sia stato ancora recensito. È una storia molto forte, vera e cruda come può essere la realtà. È l'ultima fermata, quella che tutti fingiamo non ci riguardi, invece magari la stiamo già vivendo sulla nostra pelle o su quella dei nostri cari. È una storia che non ha la pretesa di insegnare niente a nessuno, ma ha tutta la forza di una testimonianza toccante e sincera. Fatevi un regalo, leggetela.
Recensioni
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Lars e Rachel sono due coniugi che nella loro diroccata casina nel del South Los Angeles affrontano la parte più delicata e problematica della loro vita insieme, la vecchiaia, accompagnati in questo viaggio con amore a cura dalla figlia Laura. L’intensità emotiva che queste pagine trasudano è veramente difficile da descrivere a parole, qui non viene raccontata una storia, qui viene raccontata la vita. La conclusione di un viaggio bellissimo che molte volte si fa fatica ad accettare, come nel caso di Rachel, una donna fiera e orgogliosa che fino all’ultimo non vuole piegarsi alla malattia e alle sue conseguenze. Lars invece la morte l’ha già incontrata quando venne a portare via la sua prima moglie, la madre di Laura, e per questo fino alla fine non fa altro che prepararsi al triste momento. Poi c’è Laura, anche lei madre di famiglia, grande lavoratrice e ottima figlia che però sembra che non riesca ad instaurare un buon feeling con Ching, la gatta dei genitori. Anche la piccola Ching gioca un ruolo essenziale, quando si dice che i gatti hanno un sesto senso in più è proprio vero. Fidatevi se vi dico che Special Exits è veramente speciale, anzi è meglio chiamarla con il suo nome graphic mémoir, dove l’autrice Joyce Farmer non fa altro che raccontare quello che ha vissuto prendendosi cura dei suoi genitori. Quello che ne esce è il ritratto di una famiglia vera, con i suoi drammi e le sue risate, senza tirarsi indietro davanti agli spaventosi oltraggi della vecchiaia.
Joyce Farmer classe 1938 è una delle pioniere del fumetto underground americano, insieme a Lyn Chevil disegna vignette femministe provocatorie e il famoso fumetto sul sesso delle donne Wes Satin. Special Exit è il suo primo graphic novel tradotto già in molti paesi, aggiudicandosi la nomination per il Best Reality-Based Work agli Eisner Awards del 2011. Nella sua spontaneità Special Exits non è un fumetto facile da digerire, così come la vita quando ci mette davanti all’inevitabile, e questo lo si capisce semplicemente guardando la copertina. Essenziale nelle forme e nei colori, due persone anziane di spalle si dirigono verso una porta bianca, dietro di loro un gatto seduto li osserva, la poesia delle immagini. Qui è riassunto tutto quello che troverete nelle successive 200 pagine. Un pezzo di vita che viene descritto con coraggio e tenerezza da chi veramente ci è passato e non ha dimenticato, Joyce parla proprio a tutti i suoi lettori mettendoli davanti semplicemente alla vita. Tutte le gioie e i dolori che dovremo affrontare, fino ad accettare quella morte che qui non è una nemica, ma una visita con la quale dovremo confrontarci prima o poi, senza dimenticare la moneta per pagare il pedaggio. Laura, Lars e Rechel sono personaggi unici ai quali è impossibile non affezionarsi senza vedere in loro qualcosa di familiare, l’amore e la devozione che Laura prova per i genitori è un esempio per tutti, così come il rapporto tra i due che fa sperare ancora che il vero amore esista davvero. Attenzione però, non è una famiglia idilliaca quella che viene rappresentata, come tutte hanno i loro drammi, le incomprensioni e i segreti che l’autrice mostra senza vergogna. Ciò che spicca in questo fumetto è la sua intensità ma anche la sua originalità, è veramente difficile trovare libri che parlino della vecchiaia, della malattia e della connessa burocrazia, e il coraggio che l’autrice dimostra nel raccontare in prima persona quello che è stato un pezzo della tua vita merita tutto il rispetto possibile. Potrete pensare che la tematica sia noiosa e non al passo con i tempi, pensate che è inutile preoccuparsi adesso di quello che accadrà dopo, non c’è cosa più sbagliata e questo fumetto lo dimostra. L’umanità che qui viene descritta siamo noi, che ci piaccia o no. L’aspetto grafico è molto curato e lineare, le tavole sono molto ricche di dettagli, come se si volesse imprimere per bene ogni momento per non farlo scappare e trasformarlo in un ricordo, lo stile di disegno è molto singolare, un bianco e nero nervoso che rende tutto ancora più vero. La narrazione scorre come un fiume in piena, senza tralasciare nulla perché alla fine di un viaggio è inevitabile non perdersi nei ricordi del tragitto, ecco quindi che si va a scavare nei ricordi dei due genitori che si fanno strada sempre più nel cuore dei lettori.
Ironico, coraggioso e vero, senza però essere lacrimevole o sdolcinato, Special Exits è un fumetto che alla fine vi resterà dentro, perché nel vedere come sarà la fine capisci di apprezzare di più il viaggio che si sta ancora percorrendo.
Recensione di Francesca Magni
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