Uno spazio minimo
di Rosalia Messina
Crescere è impresa ardua, anche per una bambina nata nei formidabili anni del baby boom. Soprattutto se gli adulti non sono capaci di ascoltare. Ma si cresce comunque, e Angelica Alabiso avanza verso il futuro con i suoi silenzi e le sue grida mute, la famiglia e gli amori, gli studi e la scoperta di sé, fino ad approdare al terzo millennio. Vincendo e perdendo battaglie, Angelica costruisce il suo avvenire e ricostruisce il suo passato, in un'incessante ricerca di senso. Come su un palcoscenico, alla voce della protagonista si alternano quelle degli altri personaggi principali e, frammento dopo frammento, si compone il ritratto di una famiglia italiana che, con le peculiari connotazioni della sua infelicità, per dirla con Tolstoj, attraversa le grandi trasformazioni del Paese dagli anni Sessanta al 2010.)
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