Il libro offre una rilettura di alcuni schemi interpretativi attraverso i quali, negli ultimi vent'anni, la geografia economica ha riformulato il problema della localizzazione d'impresa e dello sviluppo regionale in un'ottica relazionale. Nell'epoca della globalizzazione e del postfordismo il sistema economico si organizza per buona parte a prescindere dai contenitori quali gli Stati, o le imprese, attraverso cui viene generalmente descritto. Per comprenderlo è necessario ricondurlo al funzionamento delle sue unità di base - individui, luoghi, siti produttivi - e delle loro relazioni reciproche. Tali relazioni non si svolgono nello spazio astratto del mercato, ma sul territorio materiale della vita di tutti i giorni. Muovendo da questi presupposti il volume presenta alcune prospettive critiche che adottano la rete come strumento analitico per comprendere la geografia della produzione, le logiche di funzionamento dei cluster e dei sistemi regionali di innovazione, l'organizzazione delle imprese multinazionali, delle reti transnazionali di produzione e le varie forme di 'prossimità relazionali' che sostengono la competitività delle imprese.)
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