Tutte le grandi passioni dell’uomo, che coinvolgano l’amore, la creatività o l’inventiva, iniziano con una scintilla. Nel suo decimo album da leader, la pianista e compositrice giapponese Hiromi traccia il percorso della fiamma accesa da quella scintilla e racconta come bruci e ispiri. Attraverso nove brani, l'ascoltatore viene guidato in un appassionante viaggio spirituale che potrebbe raccontare la storia di una scoperta personale, di un amore, o la creazione della musica stessa. “Spark” (scintilla) ha nuovamente come protagonista il Trio Project di Hiromi, in cui la pianista trova la sua ispirazione nell’interazione con il bassista Anthony Jackson (Paul Simon, Steely Dan, Chick Corea, The O'Jays) e il batterista Simon Phillips (The Who, David Gilmour, Judas Priest, Toto, Jack Bruce). Dalla sua costituzione nel 2010, il Trio Project ha esplorato la ricchezza della voce interiore con il disco di debutto del 2011, “Voice”; la dinamica, il movimento incessante del tempo in “Move” nel 2013; e catturato l’emozione delle loro esibizioni dal vivo con “Alive” nel 2014. Con “Spark”, il trio ribadisce ancora una volta il motivo per cui la rivista DownBeat li ha definiti “uno dei gruppi più interessanti di tutto il panorama musicale”. Virtuosismo, creatività e profondo interplay, sono le basi su cui è fondato il loro stile e il loro successo, ma è impossibile spiegare la magia creata dall’incontro di questi tre artisti. “Suonare con questo trio è come intraprendere un'avventura senza fine”, spiega Hiromi “Non hanno mai un suono scontato e cercano sempre cose nuove; suoniamo sempre come se fosse il nostro primo ed ultimo spettacolo”. L’album inizia con un delicato piano solo, che regala un senso di attesa magico che per Hiromi può essere paragonato ad aprire la prima pagina di un libro. Un libro che racconta il precorso musicale di Hiromi, la sua evoluzione come artista e la sua incessante ricerca musicale. “Quando mi esibisco, ho sempre voglia di andare in quei luoghi artistici che non ho mai visitato”, spiega Hiromi. “Un posto nuovo, una nuova parte del cuore che non ho mai esplorato. Nuove cose richiedono più rischi e può essere spaventoso, ma ciò che non hai mai visto prima può anche essere estremamente bello”.
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