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Recensioni Sparando al cielo

Sparando al cielo di Jorge Franco
Recensioni: 4/5
Sparando al cielo narra il dramma della generazione figlia dei narcos opulenti e un tempo “stimabili cittadini” sulle cui agiatezze tutti chiudevano entrambi gli occhi, offrendoci l’affresco dolente e rabbioso di un luogo che fu ricco sotto tanti punti di vista – terra di commerci e iniziative imprenditoriali, baciata dal clima favorevole e dalla fertilità – ma trasformatosi in un inferno per le devastazioni sociali del narcotraffico. «Ancora una volta Jorge Franco ci immerge nella Colombia profonda. Sa cogliere come pochi i momenti della storia del proprio paese e con talento li lega a storie personali. Jorge dimostra di essere un grande narratore ed è, senza dubbio, uno dei miei autori preferiti». Guillermo Arriaga Larry torna a Medellín dodici anni dopo la scomparsa di suo padre, di cui hanno ritrovato i resti in una discarica: ormai vive a Londra, illudendosi di aver chiuso per sempre i legami con un passato doloroso e umiliante, ma seppellire le ossa del padre è un richiamo che lo costringe a tornare e a fare i conti con un passato che non passa... Perché Larry è figlio di un mafioso. Suo padre era non solo in “affari” con Pablo Escobar, ma addirittura amico personale. Larry vorrebbe soltanto rivedere sua madre, ex reginetta di bellezza che fu “la donna del boss”, e che ora vive in squallida solitudine con i rimpianti di un tempo perduto e di fasti effimeri quanto sporchi. Ma l’amico d’infanzia Pedro lo trascina in un vortice di eventi assurdi e allucinanti, mentre Larry si guarda intorno attonito, smarrito, in una realtà che non vuole riconoscere, e sullo sfondo c’è Medellín, «metà grandiosa, metà miserabile. Il panorama suscita comunque una certa emozione. Per tutto ciò che è cambiato, per tutto ciò che è andato perduto, e perché questo buco tra le montagne, questo mattatoio dove tanti sono morti, che tanti ha bandito e tutti ha segnato, resta ancora in piedi, addirittura più solida di prima, come se non fosse mai stata la città da cui sono dovuto fuggire e dove hanno ucciso mio padre...». )
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