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Anno edizione: 2019
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Quando, in punto di morte, Goethe mosse il suo indice dal basso verso l'alto, i testimoni che gli erano vicini rimasero sorpresi: per secoli questo gesto è rimasto emblematico e inspiegabile.
Oggi, grazie alla suggestiva ricostruzione di Pietrangelo Buttafuoco e di Francesca Bocca-Aldaqre, possiamo coglierne il senso: si tratta di un gesto simbolico della shahada, la testimonianza di fede che ogni musulmano deve compiere in punto di morte per riaffermare di credere nel Dio unico. Attraverso una lunga e approfondita ricerca negli archivi e negli epistolari di Goethe, seguendo le testimonianze di coloro che gli furono più vicini, gli autori raccontano la scoperta e l'avvicinamento del grande scrittore tedesco all'Islam, rintracciandone l'influenza nell'opera poetica, teatrale e saggistica. Un'influenza vissuta però in modo estremamente peculiare e del tutto attuale, e che testimonia della capacità di Goethe di fondere nella sua riflessione elementi filosofici e religiosi appartenenti alla tradizione occidentale come a quella araba e medio-orientale, dando così forma a un pensiero coerente e vitale. Sotto il suo passo nascono i fiori offre al lettore non soltanto una ricostruzione della vita di Goethe - dalla sua prima lettura del Corano nel 1770 alla morte nel 1832 - e uno studio delle sue opere maggiormente ispirate dalla religione musulmana, ma anche l'occasione di riflettere sulla suggestione di un futuro europeo legato a "un Islam mitigato dai cieli del Mediterraneo", un orizzonte di pace verso il quale, secondo gli autori, il poeta orientò le sue più profonde tensioni personali e intellettuali.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un libro piacevole da leggere nonostante l’argomento particolare.
trovo il libro una rivelazione. mi piace il tema, il collegamento tra i fatti fatto in modo cosi naturale, con un linguaggio ricco e affascinante. mi piace la ricerca che sta dietro questo lavoro e che rende il tutto vero e indiscutibile. consiglio tantissimo a chi legge per ampliare i propri orizzonti! grazie all'autore per questa ricchezza.
Opinione personale, ma mi pare una ricostruzione pretestuosa quella di abbinare l'ultimo gesto di Goethe a un'esigenza religiosa prima del trapasso. In quasi tutte le biografie si legge che le sue ultime parole sono state "Più luce, più luce" (mehr licht, mehr licht) e questa richiesta viene correlata alla "sete d'anime" del Cristo morente. La frase completa sarebbe stata "apri anche l'altra imposta per fare entrare più luce", ma mal si legava alla mitizzazione di uno dei più grandi letterati di sempre. In realtà come è rilevabile in Chiusano, le sue ultime parole furono rivolte alla suocera e furono "Dammi questa zampetta", alludendo alla mano. Assolutamente vera la fascinazione per la cultura persiana, testimoniata dal Divan e dall'amicizia con Hafez, ma non trovo una sola parte in tutto il Divan che alluda al sentimento religioso di Goethe.
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