L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Inaspettata e bellissima, ecco un'altra voce di quel tesoro indiscusso che è il 900 poetico polacco. Una donna di 95 primavere, qui omaggiata in una raccolta di versi preziosa come una guida in una difficile selva di odorati e di istinti, di ricordi e risalite alla vita. Ma sempre fra braccia di stupore. L'inatteso può salvare e sconvolgere; non importa, al poeta spetta farsene mano, carne, canto. La memoria è scivolosa e salvifica insieme, trattiene quel che sa, o che può, o che vuole, sotto le coltri di un sociale non lieto; il poeta è testimone, le sue sillabe sono chiodi e petali di un destino impossibile da eludere. La centralità del mistero, quando in "Buonanotte" leggiamo: "Coraggioso chi prende sonno / dato che sprofonda in un paese di tranelli,/ e sarà sottoposto a una prova/ che non potrà superare./ Laggiù non troverà una guida/ che chiami per nome le ombre di chi incontri/e chi tu cerchi non lo ritroverai./ Se saranno fatti nomi/ ti suoneranno così incomprensibili/ che dubiterai della tua mente e della tua memoria." I richiami si perdono in un coro di prove e di esperienze che sono fioritura leale in ogni angolo di pagina, anche in quelle più in prosa (per nulla inferiori al dettato poetico). La voce sa alzarsi con l'umiltà di chi si affida alla vita: "Parlami Dio dei bambini, parlami, paura innocente./Non capire nulla, sempre diverso, dal primo all'ultimo sospiro./Eppure anche quella era vita,/ e i momenti felici mi vengono incontro dal passato come fanciulle con i lumi a olio". Nel poeta non è mai solo parola l'esito sulla carta; è cicatrice d'inchiostro lavorata nella carezza, alito sciolto dai profumi del tempo, dell'amore, di ciò che aiuta a tenere alto lo sguardo fra le falci della storia e a invogliare il vento, fra le sillabe, a soffiare i suoi viaggi migliori. "L'unica arte che tu impari è l'arte dell'addio". L'urto scalfisce la serenità, la quale però può riannodarlo con dita consapevoli, clementi. E' madre poesia che perdona.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore