A un certo punto, un disco live ci vuole. Dopo tanti e tanti concerti, su e giù in giro per il mondo, dopo tanti viaggi, tante avventure musicali e umane, era in qualche modo necessario provare a lasciare una traccia concreta, un disco che da solo se ne andasse in giro, testimoniando, nell’assenza, la presenza e il calore del rapporto col pubblico.SOLO-dal vivo è la registrazione integrale di un concerto “in solo” tenuto all’Auditorium Parco della Musica di Roma (Teatro Studio) il 3 maggio 2008. Prodotto da Paola Farinetti per Produzioni Fuorivia, "Solo. Dal vivo" esce in Italia il 19 gennaio 2009 su etichetta Odd Times).Il concerto di Roma non era stato pensato per essere registrato e diventare un disco. Poi è successo che quel concerto è stato una piccola magia, una specie di miracolo di intensità e poesia, una corrente di emozioni tra palco e platea. Per fortuna la fondazione Musica per Roma registra sempre ogni concerto per il suo archivio al solo scopo di testimonianza, e proprio a partire da quella registrazione “sporca” si è lavorato, non senza molta fatica, per farla diventare il disco che ora viene presentato. Il risultato è una sorta di “bootleg” autorizzato dal suo artista che privilegia Anima ed Emozione alla Tecnica.Può sembrare curioso che proprio Gianmaria Testa, uno degli artisti italiani più aperti alle collaborazioni, agli incontri e ai progetti speciali che mescolano generi e carte, scelga come suo primo live un concerto "In solo", voce e chitarre. Nulla di più. Ma a pensarci bene, strano non lo è poi così tanto. Da sempre, infatti, Gianmaria parla di “forma canzone”, di quell’equilibrio perfetto di testo, melodia ed armonia che da solo sa reggere il tutto. Ripete spesso che se le canzoni non vivono ed emozionano da sole, suonate semplicemente alla chitarra, non c’è arrangiamento, non c’è invenzione che le possa salvare.Ed ecco spiegato il motivo di questa operazione coraggiosa che cerca di guardare alla sostanza delle cose. "Solo. Dal vivo" è un disco che restituisce alle canzoni di Gianmaria -alcune delle sue più note- la stessa emozione di quando sono nate.E poi, ci sono pure due sorprese, una all’inizio e una alla fine. Il disco si apre infatti con quella che si definisce una cover, La nave di Angelo Ruggiero, pugliese, vincitore nel ‘91 dell’allora Premio Recanati (oggi Musicultura); e si chiude con un piccolo regalo: una canzone nuova, inedita, registrata in studio, a Bologna, con due dei musicisti più fidati di Gianmaria: Piero Ponzo (sax e harmonium indiano) e Nicola Negrini (contrabbasso). Come al cielo gli aeroplani è una canzone d’amore, intensa, struggente, di quelle che sembrano sempre esistite."Solo. Dal vivo" è stato mixato alla Fonoprint di Bologna da Roberto Barillari /Mastering di Maurizio Biancani.Commento di Gianmaria Testa:Quelli come me incominciano da soli a battagliare una chitarra. Finché il legno si svernicia e le dita si scavano di corde. Qualche dritta di un amico è benvenuta, ma il grosso è testarda vocazione all’addomesticamento di qualcosa che senti anarchico e selvatico. Poi la fatica solitaria diventa una frontiera: se l’attraversi ti rimane addosso una malattia di canzoni. Così è andata per me e forse così doveva andare, con la chitarra da accompagnamento e compagnia. E avrei suonato e cantato comunque. Con o senza dischi, con o senza pubblico. Per questo nei concerti non patisco affanni, mi dico che è un incontro da onorare. Gente che è partita da casa apposta, qualcuno per caso, da non far pentire. Di questo, con Paola, abbiamo deciso di lasciare un nero su bianco. Di un giorno di maggio a Roma, qualche amico e la gente che arriva come a un appuntamento.
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