Alfredo ha trent'anni, dirige una biblioteca nel centro di Milano e ama il blues. Fobico, iperallergico e forse radioattivo, è terrorizzato da Nietzsche e dagli utenti che gli chiedono in prestito II giardino dei finti contini: il libro che parla della piccola nobiltà fasulla. Sedicente ecologista, Alfredo si muove solo in auto, una Ford d'epoca molto inquinante. Desidera un figlio ma non vuole diventare padre. Onora il padre che però gli ruba le donne. Irrequieto come lo Zuckerman di Roth, autoindulgente come il Barney di Richler, Alfredo è un uomo tormentato dal pensiero di tre donne che vorrebbe portarsi a letto, ma con le quali intreccia sentimenti senza apparente via d'uscita: Nena, eccentrica ex compagna di scuola dalla personalità multipla, rivelerà un tragico passato; Madeleine, ex fidanzata storica molto in carriera, gli attacca il telefono in faccia dopo ogni conversazione; la collega Anna, una moldava piena di fascino e mistero, lo prenderà in totale contropiede. Nel frattempo inspiegabili scomparse e strani messaggi anonimi, trovati sul parabrezza dell'auto, amplificano le paure di Alfredo; sullo sfondo del racconto, la sua famiglia d'origine sopravvive a ogni bizzarria dei propri componenti per poi soccombere alla crisi d'identità del padre Arturo, sessantenne esteta, donnaiolo e tabagista. Alfredo capisce che deve assolutamente uscire dall'impasse della sua vita e intraprende la strada della rinascita.)
Leggi di più
Leggi di meno
Disp. in 5 gg lavorativi