Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un autentico viaggio introspettivo, capace di lasciare un'impronta indelebile nel cuore del lettore. Un libro da leggere e magari rileggere. I protagonisti? due anime solitarie e fragili, si intrecciano in un percorso segnato da ferite profonde e un'incapacità di connettersi veramente. Sicuramente un viaggio doloroso ma autentico, che oltre a riflettere sulle diverse sfaccettature della solitudine, apre lo scenario sulla difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo, lasciando uno spazio aperto all'interpretazione e alla riflessione. Una feritoia di luce per chi è un po’ numero primo.
Esistono i numeri primi, votati per la loro natura alla solitudine. Poi - tra la gente - come dicono i figli di una mia amica, c'è la moltitudine dei numeri privi. Questo è un libro da leggere e rileggere perché invita ognuno di noi ad essere sempre un numero primo, mai uno privo di numeri. Consigliatissimo.
Come numerose altre recensioni a proposito di questo libro hanno detto prima di me, "La solitudine dei numeri primi" risulta un romanzo perennemente statico e, per i miei gusti, angosciante fino allo sfinimento. Tratta della storia di due ragazzi, dall'età infantile a quella adulta: entrambi i protagonisti sono problematici, tra anoressia, depressione, autolesionismo e svariati altri. Come se non bastasse, il carattere pessimistico del libro va avanti con la comparsa di sempre più personaggi spesso violenti o afflitti anch'essi da problematiche psicologiche. Ciò poteva anche darsi interessante come incipit, se e solo se la trama venisse sviluppata diversamente: Alice e Mattia si comportano sempre nello stesso modo dall'inizio alla fine del romanzo, fanno sempre gli stessi errori e le medesime scelte... Dov'è la crescita dei personaggi? E dov'è il tentativo delle persone che gli sono accanto di, in qualche modo, aiutarli a migliorarsi? Non so, nonostante abbia un punto a favore, ossia la grande scorrevolezza del libro (cosa che ho trovato quantomeno necessaria, altrimenti sarebbe risultato davvero pesante), "La solitudine dei numeri primi" non mi ha fatto impazzire. Ovviamente è solo un mio parere e deve essere accettato come tale, però non sono stata soddisfatta dalle alte aspettative che mi ero preposta.
Un libretto di poco conto. A volte mi chiedo come sia possibile che libri del genere abbiano così tanto successo! Una storia che non porta a niente…inconcludente. Un’accozzaglia di temi importanti trattati con così tanta banalità. Veramente una storia banale, noiosa e deludente.