€ 9,50 € 10,00 -5%
disp. immediata

Dettagli

25
1979
27 aprile 1979
108 p., Brossura
9788845903915

Descrizione

Se esiste il testo sull’amore nella nostra civiltà, a cui ogni testo successivo non può che ricondursi, questo è il Simposio, il dialogo di Platone che più di ogni altro ha mantenuto intatto il «fiore della gioventù» e ci si offre naturalmente non già come una disputa filosofica, ma come una lunga conversazione – forse la più bella conversazione della letteratura – fra spiriti «eccellenti» (oltre a Socrate, il suo grande avversario Aristofane e il bellissimo Alcibiade) che, uno dopo l’altro, prendono la parola e raccontano di una potenza inesauribile: Eros. C’è chi dice che sia il dio più antico, altri invece sostiene che è il dio più giovane, altri che è un grande demone. A tutti esso appare «meraviglioso fra gli uomini e gli dèi». Le due forme di Afrodite, il mito dell’androgino, le origini dell’antichissimo desiderio «di fare, di due, uno» e così di «guarire la natura umana», «la morbidezza e «l’asprezza» dell’amore, la natura del desiderio: con articolazione sottilissima, attraverso le varie voci, Platone tocca tutti i punti sensibili dell’eros e infine affida a una vera iniziatrice ai «misteri d’amore», Diotima, il compito di schiuderne i segreti ultimi. E qui, come pure nell’ultima, trascinante apparizione di Alcibiade, diventano espliciti, forse più di altre volte in Platone, i riferimenti alla «sapienza» e all’«enigma». Anche per questo, dunque, Giorgio Colli è stato interprete profondamente congeniale di questo testo, in cui risuonano, limpidi e misteriosi, alcuni temi che sono stati centrali per la sua interpretazione del mondo greco.

Valutazioni e recensioni

5/5
Recensioni: 4/5
(12)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Recensioni: 5/5

Una delle migliori edizioni dell'opera di Platone

Recensioni: 5/5

Nel Simposio Platone riunisce a casa del poeta tragico Agatone un gruppo di importanti personalita’ del suo tempo per ragionare insieme sull’ Amore. Ciascuno, a turno ed in base alle proprie conoscenze dara’ un’ originale descrizione di Amore, fino al momento in cui parla Socrate che riferisce ai presenti del suo colloquio con la sacerdotessa Diotima di Mantinea la quale gli racconto’ come Amore e’ stato concepito dall’ unione di Poverta’ ed Espediente durante le feste per la nascita di Afrodite. “Cio che si procura gli scivola sempre di mano, sicche’ Amore non e’ mai ne’ povero ne’ ricco”. Lo spendido intervento di Alcibide che irrompe ubriaco nel bel mezzo della riunione e racconta la sua passione per Socrate, non ricambiata dal filosofo, ci offre una bellissima immagine dello struggimento amoroso, del tendere con ardore verso cio’ che ci manca.

Recensioni: 5/5

Una lettura che sicuramente rimarrà impressa, un grande insegnamento, da leggere assolutamente.

Recensioni: 5/5

Opera maestosa. Patrimonio inestimabile. Da leggere.