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Il sig. Gino Fienga, sceglie tra i tanti e validi artisti veri maestri dell'arte copntemporanea menzionamdo solo i seguenti poco noti e non proprio adatti al caso: "(come Luciano Bertacchini, José Luis Corella, Raja Engländerovà, Ernest Pignon-Ernest, Valeria Corvino, Iman Maleki, Ugo Levita, James Byrne, Agostino Arrivabene, Giuseppe Cassibba, Yorgo Manis, Maurizio Bongiovanni, Pietro Ruffo, Laura Pugno, Roberto Ferri, Neil Douglas, Michael Triegel)", e liquida l'arte contemporanea con un personale e discutibile seguente giudizio: "(...) davanti ad un approccio originale per quanto riguarda l'analisi dell'arte contemporanea. La direzione verso un modo nuovo di rapportarci con la modernità della bellezza(...)", ma per fortuna: "Il silenzio della Gioconda. Riflessioni sull'arte" fa riflettere... molto. Leggere il libro - a questo punto è importante - per "capire" la bellezza dell'arte contemporanea dov'è. Infatti, Giulio Carlo Argan - il nostro grande maestro storico dell'arte -, ha lasciato scritto: "La cosa più bella al mondo, è capire". --- delpiano.artepura@libero.it (Critica/Critici di Taranto).
Attraverso l'analisi dell'artista contemporaneo, sempre più 'divo' e sempre più 'schiavo' del mercato e delle lusinghe del 'sistema arte', Lombardo lascia emergere un 'abbozzo di progetto' che riporta - da un lato - l'artista ad una nuova consapevolezza libera dalle regole del sistema stesso; dall'altro - quello della critica verso un rinnovato ruolo speculativo, in grado di arginare l'esuberanza dell'impeto creativo (non certo per mortificarlo, ma per "educarlo") "ridando importanza all'opera attraverso la misurazione degli effettivi valori estetici, ma anche sociali storici psicologici?". Un continuo scambio dialettico: unica cura possibile per lenire le ferite di un'asfittica arte contemporanea e per spingere l'artista verso una ri-presa di coscienza che possa finalmente renderlo libero di fare della sua opera ciò che davvero sente. Riflessioni urgenti, raccolte su temi che riguardano l'arte dal passato al presente, con una 'profondità prospettica' rara che, attraverso l'anali di artisti ormai storicizzati (come Giovanni Carnovali detto il Piccio, William Blake, Antonello da Messina, Raffaello, J. William Waterhouse, Piero della Francesca, Caravaggio, Botticelli, Artemisia Gentileschi, Canaletto, Monet) o contemporanei (come Luciano Bertacchini, José Luis Corella, Raja Engländerovà, Ernest Pignon-Ernest, Valeria Corvino, Iman Maleki, Ugo Levita, James Byrne, Agostino Arrivabene, Giuseppe Cassibba, Yorgo Manis, Maurizio Bongiovanni, Pietro Ruffo, Laura Pugno, Roberto Ferri, Neil Douglas, Michael Triegel) ci pongono davanti ad un approccio originale per quanto riguarda l'analisi dell'arte contemporanea. La direzione verso un modo nuovo di rapportarci con la modernità della bellezza.
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