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A trent'anni dall'adozione della dir. 85/374/CEE, che ha introdotto nei Paesi dell'Unione europea una disciplina armonizzata della responsabilità del produttore, e a trentadue dall'avvio del c.d. "nuovo approccio" (dir. 83/189/CEE), mediante il quale è stato inaugurato quel processo di armonizzazione degli standards di sicurezza attualmente oggetto di un'ulteriore implementazione e razionalizzazione (New Legislative Framework) di cui dà ampio conto The Blu Guide on the Implementation of EU Product Rules, pubblicata dalla Commissione Europea nel 2014 il tema della sicurezza dei prodotti e della responsabilità del fabbricante non sembrano aver conosciuto negli ordinamenti europei e, in particolare in quello italiano, quella rilevanza che, da ormai cinque decenni caratterizza l'esperienza giuridica nordamericana. Cionondimeno, l'imminente conclusione del Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) o Partenariato Transatlantico per il commercio e gli investimenti, mediante il quale Unione europea e Stati Uniti mirano ad armonizzare i reciproci standards di sicurezza dei prodotti e a creare uno spazio economico comune, impone all'interprete l'esigenza di una rinnovata attenzione nei riguardi di articolati sistemi di norme (quello sulla responsabilità del fabbricante e quello che può sinteticamente indicarsi con il termine di legislazione sulla sicurezza dei prodotti) tra loro profondamente interconnessi e destinati ad essere interessati da modificazioni riconducibili in via diretta o indiretta proprio dalla annunciata soppressione delle cosiddette barriere non tariffarie, ossia di quelle disomogeneità ed incongruenze che tuttora caratterizzano i diversi standards di sicurezza dei prodotti negli ordinamenti.
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