Una storia italiana che inizia nel 1959, in un piccolo paese, un piccolo centro minerario, uno dei tanti, dell'entroterra della Maremma toscana. I segnali del benessere del boom economico sono alle porte. La gente sogna una vita migliore, una casa, la scuola per i figli, un po' di soldi per appagare le ambizioni più semplici. La miniera in quel paese dà da mangiare a tutti, ma si soffre, tanto. Soffrono i minatori che, nei primi movimenti sindacali, attraverso gli scioperi, lottano per ottenere migliorie di salario e sicurezza sul lavoro. Soffrono le famiglie che vivono nell'incertezza di uno stipendio sempre più esiguo e, inevitabilmente, piangono un morto per l'ennesimo incidente avvenuto dentro i budelli malsani delle gallerie. Marta, una bimba di sette anni, si trova repentinamente sbalzata da una realtà serena, fatta di corse a perdifiato nei campi, a quella triste e desolante dell'immigrazione in una grande, fredda città del nord, Torino. Il padre Nanni, infatti, scampato miracolosamente ad una tragedia di miniera immane che porta al camposanto quarantatre suoi compagni, decide insieme alla moglie Valeria di scappare da quella terra. )
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