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Sensazione, percezione, concetto - Paolo Spinicci - copertina
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Descrizione


L'esposizione è organizzata in tre grandi nuclei che prendono in esame la riflessione sull'esperienza nel primo Ottocento, appunto all'incrocio tra ricerca filosofica e fisiologica, e nella filosofia del senso comune inglese, poi la psicologia descrittiva e fenomenologica tra Otto e Novecento, infine gli sviluppi del dopoguerra fino alle teorie di Gibson, Neisser e Fodor.
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Dettagli

2000
222 p.
9788815073518

Voce della critica


scheda di Bonino, G. L'Indice del 2000, n. 06

La collana dei "Saggi" del Mulino si Š arricchita di una sottocollana dedicata a "La filosofia contemporanea", diretta da Stefano Poggi. L'obiettivo Š quello di tracciare brevi storie di importanti concetti e temi filosofici nella riflessione all'incirca degli ultimi duecento anni. Sensazione, percezione, concetto fa parte dei primi tre volumi pubblicati (gli altri sono L'essere e i suoi significati, di Fiorenza Toccafondi, e Identit… e coscienza, di Davide Sparti). Ogni volume si apre con un'introduzione (uguale per tutti) di Stefano Poggi, in cui sono esposti, tra l'altro, gli intenti della collana. Nella prefazione dell'autore sono presentati i termini essenziali del tema trattato. Normalmente si parla di "percezione" quando si ha a che fare con oggetti, di "sensazione" quando si ha a che fare con stati soggettivi (si ha una sensazione di fastidio, non una percezione). Questa distinzione si rivela per• immediatamente problematica: alla percezione di un oggetto corrisponde sempre uno stato soggettivo (una sensazione), e spesso non Š facile separarli in modo chiaro. Pi— volte Š stato inoltre sottolineato il ruolo dell'intelletto (che opera attraverso concetti) nella costituzione dell'esperienza sensibile. Ci si ritrovano cos tra le mani le tre nozioni che compaiono nel titolo, le cui complesse interrelazioni sono appunto l'oggetto del libro. La trattazione inizia con Kant, si snoda attraverso le interazioni tra filosofia e psicologia nell'Ottocento, si sofferma sulla tradizione associazionistica britannica, affronta il tema del linguaggio e dei rapporti che esso intrattiene con la triade sensazione-percezione-concetto, presenta le posizioni di Brentano, Bergson, James, Husserl, la psicologia della forma e la teoria dei sense data, per concludere con un capitolo sulle teorie psicologiche contemporanee della percezione (James Gibson, Ulrich Neisser, Jerry A. Fodor). Nel complesso il libro di Spinicci raggiunge pienamente gli obiettivi che questo tipo di lavori normalmente si propongono. Da una parte riesce a presentare in modo chiaro e relativamente approfondito i principali problemi legati ai rapporti tra sensazioni, percezioni e concetti. Dall'altra parte individua, alla luce di una questione particolare, connessioni interessanti tra momenti della storia del pensiero che possono sfuggire a uno sguardo meno focalizzato. A questo proposito Š particolarmente interessante il capitolo dedicato ai rapporti tra filosofia e fisiologia nell'Ottocento, che riesce a tenere insieme in modo convincente Pierre-Jean-George Cabanis, Arthur Schopenhauer, Johannes Mller e Hermann von Helmholtz.

Guido Bonino

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