Siamo preda di un amorfismo contagioso che diluisce i misteri della fede nel flusso del tutt'uguale. Abbiamo perso la forma, cioè quel principio che determina l'essenza di una cosa e che la specifica distinguendola da tutte le altre. L'invito ad essere perfetti è rivolto a tutti, però abbiamo dimenticato che c'è una gerarchia negli stati di vita del cristiano. Così il matrimonio e la vita consacrata, livellati per invitare tutti alla santità, versano entrambi in una crisi profonda. Crisi che non risparmia neppure il celibato, soggetto ormai alle trasformazioni epicuree del tempo. La soluzione è Maria Vergine. La sua perpetua verginità è la forma originaria che ha plasmato Cristo e in Lui ogni cristiano e ogni vocazione cristiana. Nella sua illibata verginità c'è l'inizio e il compimento. Il mistero della verginità di Maria è la garanzia del primato di Dio nel mondo. È la prova che quel Regno portato da Cristo inizia non dalla carne ma dallo spirito per nobilitare la carne e portare tutto l'uomo in una dimensione che va oltre, quella del Regno nella sua pienezza, dove Dio sarà «tutto in tutti» (1Cor 12,6). Maria è il grembo verginale nel quale è custodito. In allegato: Presentazione del Settimanale di Padre Pio (Raccolta di articoli))
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