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Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 1996
Anno edizione: 1991
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scheda di Chiarloni, A., L'Indice 1992, n. 3
(scheda pubblicata per l'edizione del 1991)
Storico di formazione, Nadolny - già noto al pubblico italiano per la sua "Scoperta della lentezza" (Garzanti, 1985) - offre in questo romanzo un ampio affresco degli ultimi vent'anni di storia tedesca, filtrati attraverso due opposte prospettive, quella autoctona di Alexander - fragile esemplare di una Germania aperta e spregiudicata - e quella del turco Selim, esponente incontaminato di quell'etnia che a partire dagli anni sessanta modificò sensibilmente il paesaggio metropolitano tedesco. Due storie parallele che s'intersecano grazie ad un complesso sistema dei personaggi, montate lungo un doppio binario di scrittura: l'azione romanzesca e - in corsivo - gli appunti dell'io narrante che con continui balzi in avanti (potremmo chiamarli 'flash forth') anticipa l'esito finale delle vicende narrate. Il lettore si trova pertanto in uno spazio intermedio tra finzione e cronaca, in un certo senso sollecitato da due fronti complementari, quello dell'invenzione, dilatato e dichiaratamente fantastico, e quello cronologico e lineare di una realtà che argina e costeggia il farsi dell'opera letteraria. Di più. La stessa scrittura si configura nel corso del romanzo come azione di "resistenza" morale ad una xenofobia latente, come "inventario" di elementi reali che è necessario modificare. Una struttura complessa insomma - che se rimanda in parte alla prosa del primo Handke rivela anche una sua indubbia originalità - nella quale Nadolny colloca l'incontro, talora tragico, di due culture diverse: quella turca, vitale ed esuberante, teatrale e fanfarona - e quella tedesca, cupa e riflessiva, efficiente e introversa. Malgrado qualche tono troppo scopertamente didascalico a Nadolny va il merito di essere riuscito a dare un'avvincente descrizione delle tensioni che con la massiccia immigrazione degli anni sessanta hanno attraversato la Germania Federale. Direi anzi che questo complesso spaccato di vita tedesca si costituisce - nell'ambito della letteratura epica del dopoguerra - come una sorta di continuazione tematica e cronologica del noto romanzo di Heinrich Böll "Foto di gruppo con signora" (1971).
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