Un libro e un quadro misteriosi. Una famiglia con troppi segreti. Un delitto inspiegabile.
Ginevra Moro non crede ai suoi occhi: sul treno che la porta da Brescia a Milano le sembra di vedersi riflessa in uno di quegli specchi che deformano la realtà; l'immagine che vede passare dall'altra parte del vetro è quella di un'adolescente dall'aspetto selvatico, un'anima alla deriva, una copia di se stessa priva della ricchezza e dell'eleganza tra le quali è cresciuta. Le strade di Brescia si preparano intanto ad accogliere il rombo dei motori e lo scintillio delle carrozzerie delle auto d'epoca che partecipano alla Mille Miglia. Durante la cena di gala che precede la corsa e vede riunita tutta la Brescia che conta, la capo commissario Vittoria Traisi conosce Lodovico Moro, il padre di Ginevra: tra scambi di battute e galanterie, il collezionista si lascia andare a confidenze sulla sua vita privata e familiare che lasciano interdetta Vittoria, indecisa se interpretarle come un tentativo di seduzione o una richiesta d'aiuto. Quando il corpo di Lodovico Moro viene ritrovato senza vita nello studio privato di palazzo Moresco, la magnifica residenza che cela alla stessa maniera tesori d'arte e rancori familiari, Vittoria è incaricata delle indagini. Senza una pista certa e senza il giovane agente del posto Mirko Rota a farle da guida, Vittoria Traisi si ritrova di nuovo alle prese con le torbide relazioni di una famiglia della ricca provincia bresciana e come sempre tormentata dai fantasmi privati che la riportano per una breve parentesi, ma forse non per caso, nella sua Roma.)
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