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Numerose rassegne dedicate alla riscoperta dei "primitivi" videro la luce nel primo lustro del Novecento in tutta Europa. Recentemente si sono riconosciuti in quegli episodi momenti cruciali per la storia dell'arte e si è voluto rievocarne l'importanza e la peculiarità attraverso mostre che ne verificassero le ricadute sugli studi successivi. L'esposizione celebrativa della "Mostra dell'antica arte senese" del 1904 si è proposta in particolare di ricordare la continuità della tradizione artigiana tuttora viva in Siena accostando ad alcune opere già allora esposte un nucleo di disegni, progetti, copie che parlano per un verso della fortuna dell'arte senese e per l'altro degli "artisti industriali" tra medioevo e primo Novecento. Nella mostra del 1904 le sezioni della pittura e della scultura furono senz'altro le più impressionanti, ma non meno straordinario fu il contributo delle "arti minori": ferri e armi, oreficerie e ceramiche, tessuti e ricami provenienti da collezioni private, abbazie e pievi, opere di cui, in molti casi, oggi, non si ha più notizia. La recente esposizione non ha tuttavia significato in tutti i casi un'occasione di approfondimento, giustificando solo parzialmente la selezione degli oggetti all'interno delle migliaia di opere presentate nel 1904. Punti di forza del catalogo sono, più che le schede, i saggi. Significativi in special modo quello dedicato al Palazzo Pubblico, contenitore della mostra, quello che legge la manifestazione inserendola nel contesto della storia della città, allora scossa dai conflitti sociali legati alla difficile congiuntura economica, o il capitolo sui calchi, strumento didattico già sfruttato nelle esposizioni nazionali di fine Ottocento. La portata dell'evento fu immediatamente percepita in Italia come all'estero, e la quasi contemporanea mostra londinese tenutasi al Burlington Art Club, qui analizzata in un sapiente contributo, ne è la prima conferma. Significativo poi l'interesse che suscitò nell'ambiente del collezionismo, aprendo da un lato la strada al mercato delle riproduzioni, dall'altro suscitando furti, vendite e dispersioni, fronte sul quale fu impegnata, da allora, la Società senese degli amici dei monumenti.
Paola Elena Boccalatte
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