A lungo pubblicate sotto pseudonimo, tornano le indagini dell'ispettore Higgins, firmate dal loro vero creatore Christian Jacq L'ex ispettore capo Higgins è finalmente in pensione. Unico inglese a odiare il tè e amante del buon cibo, nella pace del suo cottage nel Gloucestershire ora si preoccupa dei fiori, ascolta il suo amato Mozart e cura la sua artrosi. Ma Scotland Yard, per i casi più delicati e spinosi, ha ancora bisogno di lui, della sua esperienza, delle sue conoscenze altolocate, delle sue «armi» infallibili: taccuino nero per appunti, matita morbida, capacità di osservazione, logica ferrea, umorismo quanto basta. Una piovigginosa mattina d'autunno, all'ispettore Higgins viene recapitato un biglietto dal contenuto inquietante. Parole brevi, concise, per un messaggio di una gravità inaudita:Vieni il più presto possibile. Sono in pericolo di morte. A inviarlo, Duncan Mac Gordon, vecchio compagno di college e capo di uno dei clan più antichi e rispettati di tutta la Scozia. Ma quando Higgins varca la soglia dell'imponente castello sovrastante il piccolo villaggio di Landonrow è ormai troppo tardi: Duncan Mac Gordon è morto. Chi mai può averlo ucciso? Quali le ragioni di un così efferato delitto? Sullo sfondo di un paesaggio dominato da una brughiera purpurea e profumata dagli odori dell'autunno, Higgins indaga, e il suo taccuino di riempirà di appunti, di indizi e di ambigue testimonianza, prima che il miglior segugio di Scotland Yard riesca a smascherare il misterioso assassino.)
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