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scheda di Pozzan, M.T., L'Indice 1995, n. 1
Gli autori integrano l'approccio cognitivo e quello psicoanalitico. Il quesito è come si arriva alla self-care cioè alla capacità di autoproteggersi dal pericolo. Gli autori utilizzano l'approccio cognitivo per valutare il livello di acquisizione di questa capacità nelle diverse fasce di età (dai diciotto mesi all'adolescenza), ma ritengono che essa sia funzione di un buon sviluppo emotivo oltre che di un potenziale intellettivo normale e tendono a leggere in senso psicoanalitico gli arresti temporanei nel processo di acquisizione. È interessante osservare come spesso un buon livello di comprensione delle situazioni pericolose e la capacità di scegliere i corrispondenti comportamenti di prevenzione, valutati al test cognitivo, non corrispondono a comportamenti di 'self-care' nella realtà! Secondo gli autori, infatti, i comportamenti pericolosi esprimono la sensazione personale di non essere o non essere stati adeguatamente contenuti rispetto alle proprie angosce infantili, più che l'incapacità di fare una valutazione corretta della situazione di pericolo.
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