Se muore il Sud
di Sergio Rizzo, Gian Antonio Stella
“Ma che razza di classe dirigente è quella che lascia affondare un pezzo dell’Italia?” Due giovani su tre affogano senza lavoro e la Regione Sicilia butta 15 milioni per 18 apprendisti fantasma. Ci sono treni che marciano a 14 km l’ora e i fondi Ue vanno a sagre, sale bingo e trattorie “da Ciccio”. Quattrocento miliardi di fondi pubblici speciali spesi in mezzo secolo e il divario col Nord è maggiore che nel dopoguerra. Figurano più braccianti disoccupati a Locri che in tutta la Lombardia, ma i soldi vanno ai mafiosi che incassano contributi anche sui terreni confiscati. La Calabria ricava in un anno da tutti i suoi beni culturali 27.046 euro ma i Bronzi di Riace restano per anni sdraiati nell’androne del Consiglio regionale. La Sicilia è la regina del Mediterraneo con 5 siti Unesco ma le Baleari hanno 11 volte più turisti e 14 volte più voli charter. Alti lamenti sugli investimenti esteri ma a Messina una procedura fallimentare si chiude in media dopo 25 anni. Un’inchiesta serrata, appassionata, contundente. Con fatti, numeri, storie e aneddoti irresistibili, Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella denunciano una situazione insopportabile: senza fare sconti ai corsari politici e imprenditoriali del Nord, ma inchiodando alle sue responsabilità una classe politica ingorda e inconcludente che pare quasi non accorgersi che il Mezzogiorno rischia la catastrofe. )
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