Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 8 liste dei desideri
Se mi lasci ti licenzio
Disponibilità immediata
12,68 €
-25% 16,90 €
12,68 € 16,90 € -25%
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
12,68 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
ibs
9,30 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
12,68 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
9,30 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato
Chiudi
Se mi lasci ti licenzio - Noelle August - copertina
Chiudi
Se mi lasci ti licenzio

Descrizione


«Perché nessuno mi ha mai spiegato come si affronta un incontro di lavoro con un uomo con cui sei stata a letto vestita da catwoman meno di quarantott'ore prima?»

Adam Blackwood ha tutto: è giovane, è sexy, ha una splendida villa a Malibu ed è capo e fondatore di Boomerang, una società di successo che gestisce un frequentatissimo sito di incontri. Il suo sogno, però, è diventare produttore cinematografico e per realizzarlo ha bisogno di un grosso finanziamento. A interessarsi al progetto è un ricco magnate, che manda la figlia, Alison, a lavorare a Boomerang con l'incarico di indagare su Adam e svelare i suoi scheletri nell'armadio. Lei, d'altronde, non desidera altro che dimostrare di essersi lasciata alle spalle un passato burrascoso e di meritare un posto al comando dell'impero di famiglia. Peccato che durante una festa in maschera, prima ancora che il loro rapporto professionale abbia inizio, tra Alison e Adam si accenda una potente attrazione che diventerà sempre più difficile ignorare... anche in ufficio. Ma la passione e - chissà - l'amore possono davvero vincere la sete di carriera, denaro e successo?
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2017
2 febbraio 2017
315 p., Rilegato
9788891526830
Chiudi

Indice

Le prime pagine del libro

Ci sono sere in cui c’è proprio bisogno di un costume da Catwoman. E questa è decisamente una di quelle.
Motivo numero uno: è Halloween. Non sono completamente impazzita, a differenza di quanto pensano i miei genitori dopo lo spettacolare tracollo che ho avuto nell’ultimo semestre di università.
Motivo numero due: sto andando a una festa a casa della nuova ragazza del mio ex, e sono più che sicura che questo richieda un’armatura di pelle lucida. E un frustino.
Mi sdraio, rigida come uno sci, sul sedile posteriore del mio Porsche Cayenne. Philippe – il mio migliore amico e stylist non ufficiale – guida nel suo solito modo: con la grazia di un orso polare sui rollerblade. È incredibile, perché è minuto e flessuoso e ha uno straordinario senso dello stile, eppure in ventidue anni non è ancora riuscito a stabilire un collegamento decente tra corpo e cervello.
Si ferma sbandando a un semaforo verde e io rischio di rotolare giù dal sedile. Un’auto dietro di noi suona il clacson e Philippe riparte come un razzo, scaraventandomi contro lo schienale.
«Scusa» borbotta.
Se con questo costume riuscissi a stare seduta normalmente – o anche solo a respirare – non lo avrei mai fatto guidare, ma a volte una ragazza deve prendere decisioni difficili. E io stasera mi sono fatta cucire addosso da Philippe un costume di pelle aderentissimo, completo di maschera con le orecchie a punta e coda di finto visone, per farmi portare a una festa dove mi ritroverò faccia a faccia con il peggior errore della mia vita.
Cerco di sedare le farfalle che mi svolazzano nello stomaco e mi ripeto che lo sto facendo per lavoro. Programma della serata: arrivare, andare via e assicurarmi che nessuno si faccia male. Me compresa.
Questo significa che non berrò niente di più forte dell’acqua frizzante. Una lezione che ho imparato dopo diverse esperienze difficili e umilianti. Devo solo salutare cordialmente alcune persone e restare il tempo necessario per farmi un’idea dei miei futuri colleghi… e soprattutto di Adam Blackwood, l’amministratore delegato di Boomerang: l’uomo che mio padre ha intenzione di riempire di denaro. Un’oscena quantità di denaro.
Philippe procede lungo la strada tortuosa che attraversa il canyon. Sopra la nostra testa piccole nuvole si muovono nel cielo notturno, ingrigito dal debole bagliore delle luci della città.
«Come va lì dietro, Miss Daisy?» mi chiede Philippe.
«Mi diverto da pazzi. Se non mi avessi stretto così tanto il costume, mi sarei potuta sedere davanti con te. Per farmi uscire da questo affare dovrai usare le forbici.»
«Be’, se ti ho cucita dentro riuscirò anche a tirarti fuori» replica. Mi scruta dallo specchietto retrovisore. «Sei splendida… è quello che conta, no?»
Faccio un respiro profondo e accarezzo il corsetto aderente. Philippe ha compiuto un vero miracolo: ha sottolineato le mie curve facendomi sembrare sexy ma non volgare.
Così, mentre cerco di mettermi in qualche modo a sedere, rispondo: «Sì, sono splendida».
Non solo Philippe mi ha aiutato a sembrare affascinante e audace, ma soprattutto a farmi apparire il più possibile diversa da Alison Quick, la rampolla dell’alta società. È esattamente ciò di cui ho bisogno per affrontare la serata che mi aspetta.
«Stai per entrare nella tana del leone. Una tana piena di ex fidanzati e di gente che un giorno potresti dover licenziare. Lo sai, vero?»
Rido. «Adoro la tua immaginazione, ma non capisco perché hai usato il plurale.»
Lui mi lancia un’occhiata eloquente, distogliendo lo sguardo dalla strada. Rischiamo di travolgere un cespuglio.
«Attento!» esclamo. Be’, in ogni caso ha ragione: ci saranno un ex fidanzato e un grosso errore. Suppongo che il plurale sia necessario.
Il navigatore ci guida su per una ripida strada secondaria, fino a una moderna villa che sembra scavata nel fianco della collina. Dal giardino posteriore la vista sulla città deve essere incredibile.
«Guarda che ti accompagno volentieri» mi dice Philippe per la terza volta.
«Non hai un costume» lo provoco.
Sono tentata di portarmelo dietro per usarlo come paracolpi, ma se venisse con me resteremmo incollati tutta la sera, e io devo mescolarmi a questa gente. Anche se è un gioco che mi riesce tutt’altro che naturale. Soprattutto da sobria.
«Fa lo stesso. Posso sempre dire che sono vestito da guru della moda.»
Scoppio a ridere. «Vero. Ma andrà tutto bene, giuro. E se dovessi avere bisogno di te, ti chiamo.»
Mentre ci avviciniamo alla casa noto che il lungo vialetto è pieno di auto parcheggiate, il che significa che dovrò affrontare una salita con i tacchi alti. Ma per un paio di stivali Gucci al ginocchio ne vale assolutamente la pena. Senza contare che non sono abituata a tirarmi indietro… e non si può essere Catwoman con delle scarpe comode.
Philippe si ferma e gli ricordo di mettere in folle prima di scendere ad aiutarmi. Senza spegnere il motore gira intorno all’auto per darmi una mano mentre io mi contorco come un merluzzo sul ponte della barca di mio padre.
Dopo un po’ riesco a piantare a terra i tacchi a spillo. «Wow, non mi sono mai sentita così aggraziata.»
«Il costume dovrebbe allentarsi un po’» promette Philippe. Mi scruta con i suoi occhi color cannella e mi dà un’aggiustatina, mordicchiandosi un labbro per la concentrazione. Infila addirittura una mano nel corsetto per sistemarmi il seno.
«Scusa, eh…» Mi guardo intorno per vedere se ci sono altri invitati, ma per fortuna siamo soli. Dall’interno arrivano le note di Thriller di Michael Jackson, risate e frammenti di conversazione. Un altro brivido di nervosismo.
«Oh, per favore!» dice lui alzando gli occhi al cielo. «Per me è un semplice accessorio.»
Gli do un colpetto su una mano. «Mi oppongo all’uso del termine semplice in riferimento al mio seno.» Per due ragioni: primo perché è naturale, ma soprattutto perché sto per incontrare Mia, la nuova ragazza di Ethan, che è una specie di Scarlett Johansson più formosa.
Philippe mi sistema la maschera e mi lascio avvolgere dal suo profumo di Issey Miyake, familiare quanto l’odore dell’oceano e quello delle stalle dove tengo i miei cavalli. E io li adoro tutti e tre.
«Sei splendida, Ali. Te lo giuro. Altrimenti non ti lascerei andare.»
«Lo so.» Mi piego per dargli un bacio su una guancia. Con i tacchi a spillo supero il metro e ottanta, quindici centimetri buoni più di lui. «Sei il migliore. Andrà tutto bene.»
Adesso che sono qui, una parte di me non vede l’ora che la serata inizi. Non per vedere Ethan, ma per farmi un’idea degli altri e riportare le prime impressioni a mio padre. Mi ripete sempre che ho un istinto infallibile per le persone, anche se io non ne sono affatto convinta.
«Ne sono più che sicuro» ribatte Philippe. «Ora vai e divertiti.»
«È solo lavoro» gli ricordo. Sbuffa. «Okay. È che “vai a lavorare” non è un granché come incoraggiamento. E poi hai anche il permesso di divertirti.»
«Lo so, lo so.» Guardo la salita e raddrizzo le spalle. «E allora divertiamoci.»

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore